Teramo. Il principio dell’anonimato nell’espletamento di una delle prove concorsuali, quella scritta, non è stata assicurata.
Il fatto che gli autori degli elaborati della prova pratica fossero riconoscibili prima della correzione perché invitati ad apporre sul foglio le loro generalità, sebbene ciò non fosse richiesto da alcuna necessità operativa, ha incrinato la presunzione di imparzialità della Commissione. Per questo motivo tutti gli atti vanno annullati e di riflesso il concorso deve essere ripetuto. Non lascia spazio ad interpretazioni di sorta la decisione del Tar de L’Aquila che ha annullato il concorso bandito dalla Asl di Teramo per l’assunzione di 11 figure da inserire nella struttura amministrativa.
I ricorrenti hanno partecipato al concorso – articolato in tre prove: scritta, pratica ed orale con bando del 13 aprile 2018 dall’Azienda Unità Sanitaria Locale n. 4 di Teramo. I ricorrenti hanno riferito che in sede di svolgimento è stato distrbuito a ciascun candidato un foglio protocollo, con il timbo della Asl di Teramo e la firma del presidente della commissione d’esame, sul quale era prescritto che ciascun candidato apponesse le proprie generalità.
I ricorrenti, che non hanno superato la selezione della prova pratica per l’accesso alla prova orale, lamentavano l’illegittimità della procedura selettiva per violazione della regola dell’anonimato.
La decisione da parte del tribunale amministrativa, in composizione collegiale, è stata quella di accogliere il ricorso, proprio per il principio di garantire l’anonimato del candidati (che andavano identificati prima della prova), al momento della valutazione degli elaborati.
Il ricorso pertanto deve essere accolto con conseguente annullamento della prova pratica e degli atti successivi.