Questa mattina una delegazione della Federazione di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, con il segretario provinciale Mirko De Berardinis, ha partecipato alla Commemorazione dei “Martiri partigiani di Cartecchio” in occasione del 78° anniversario dell’eccidio per mano fascista.
La cerimonia, organizzata dalla Sezione ANPI di Teramo guidata dal presidente e vicepresidente provinciale Antonio Topitti sì è svolta in Piazza Sant’Agostino a Teramo, nel luogo dove è collocata la lapide che ricorda l’uccisione dei tre giovani combattenti partigiani, all’esterno della sede dell’Archivio Di Stato.
La Federazione provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ricorda, al fianco dell’ANPI, “il sacrificio dei “Martiri di Cartecchio”. Il 13 aprile 1944 tre giovanissimi partigiani furono uccisi dai fascisti nel cimitero di Cartecchio a Teramo: Erminio Castelli, 21 anni, sergente degli Alpini, teramano; Elio De Cupis, 19 anni, radiomontatore dell’Esercito, nato ad Aggius (SS) in Sardegna; Sergio Gucchierato, 20 anni, militare di fanteria, veneziano. I tre partigiani dopo essere stati arrestati nei pressi di Altavilla a Montorio al Vomano furono processati sommariamente dal Tribunale Straordinario Militare in quanto oppositori del regime fascista e condannati a morte. Detenuti nelle carceri giudiziarie di Sant’Agostino a Teramo, oggi sede dell’Archivio di Stato, furono sottoposti ad una lunga notte di sevizie e torture. All’alba del 13 aprile 1944 furono prelevati per essere portati al cimitero di Cartecchio per la fucilazione. Diversi teramani, testimoni dei fatti, ricordano che i tre partigiani furono condotti ammanettati fino al luogo dell’esecuzione e mentre camminavano per le strade della città cantavano a gran voce inni patriottici e “Bandiera Rossa”. Furono legati a tre sedie e fucilati alla schiena da militi fascisti del “Battaglione M”. Nel 1979 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini decretò il conferimento della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria di Elio De Cupis”