“Dal convegno di ieri è emersa la volontà della ASL di realizzare a priori l’Ospedale a Piano D’Accio. Era palese sin da subito che la proposta di intervenire nella attuale sede fosse a loro indigesta”. A dirlo Pina Ciammariconi, consigliera M5S, in riferimento al meeting di ieri con l’assessore regionale Verì.
“Era un sentore generale che il responso sarebbe stato quello, era un segreto di Pulicinella. Non possiamo che avanzare perplessità su tale scelta, la soluzione Piano D’Accio appare più che mai scellerata. Tra l’altro, i conti sono a posto? Dato che mancano solo 100 milioni di euro…non male per un ente indebitatissimo e bacchettato dalla Corte dei Conti. Dove li prenderanno? Dai soliti project? In un momento storico, poi, che vede il capoluogo perdere sempre più centralità in termini di esercizi, di abitanti e di capacità attrattiva. Si fa in questi giorni un gran parlare di università in centro. Sarebbe il caso di riflettere su come, trenta anni or sono, un’altra scelta scellerata depauperò per sempre la città dalla sede universitaria, con tutte le evidenti conseguenze che gli esercenti teramani stanno ancora pagando. Sarebbe ragionevole evitare i corsi e ricorsi storici del caso. Sarebbe necessario evitare gli stessi errori”.
E ancora: “O dobbiamo già da ora immaginare un futuro cupo nel 2050 e dintorni, in cui i nostri amministratori saranno costretti con ordinanze, mozioni e delibere ad inventarsi canali di finanziamento, progetti, petizioni, per riportare l’ospedale in città? Reputiamo quindi che sia questo il momento di agire, da parte della politica, visto che l’Azienda Sanitaria locale continua a coltivarsi il proprio orticello ed a fare spallucce dei reali problemi che l’affliggono. Crediamo che sia venuto il momento per le forze politiche di manifestare chiaramente il proprio orientamento, come, sin dall’inizio della storia, ha fatto il Movimento. Noi ieri c’eravamo, insieme al meglio della società civile, Comitato promotore del nuovo ospedale a Villa Mosca, Liberi Cittadini ecc, mentre nelle segrete stanze decidevano, a porte chiuse, il futuro della nostra città. Continueremo a gridare forte il nostro “No” contro questa operazione immobiliare, desertificatrice e costosissima”.