Il parco fluviale di Teramo ha il suo lato “wild”, asserzione che non rappresenta novità per chi lo frequenta da tempo. Passano gli anni, cambiano le amministrazioni, ma una parte, quella che costeggia viale Bovio, per intenderci, rimane sempre tallone d’Achille dell’opera di manutenzione e cura del verde.
Lì dove la mano del sempre indaffarato assessore Valdo Di Bonaventura non riesce ancora ad arrivare con costanza, al pari degli operatori della Teramo Ambiente, camminare è come entrare a strettissimo contatto con la natura, vista la vegetazione sempre più rigogliosa, tanto da sconsigliare in alcuni tratti di avventurarsi.
Quella zona del parco di cui il Comune di Teramo ha pianificato la riqualificazione, fa da contraltare alla parte più “in”, quella dove la Natura è Indomita ma curata, e la passeggiata non è mai preclusa.
A ciò si aggiunge l’aggravante del percorso interrotto (salvo circumnavigazione) a chi, dalla parte wild, volesse invece raggiungere la parte “in”, per i lavori in corso da parte dell’Anas su ponte San Gabriele.
Insomma, per evitare figli e figliastri tra una zona e l’altra bisognerà prima o poi intervenire.