Teramo. Rallenta, ma non si ferma l’attività chirurgica nella ASL teramana durante la pandemia. Le sedute operatorie sono bloccate all’ospedale di Atri? Si sposta l’équipe chirurgica del San Liberatore, che sta continuando la sua attività presso il Presidio Ospedaliero di S. Omero, venendo così incontro alle esigenze dei pazienti affetti da patologie “non-Covid”.
Infatti, grazie alla collaborazione tra le chirurgie dei due ospedali, presso il nosocomio Val Vibrata è stato eseguito per la prima volta un intervento di TAMIS (acronimo di Trans-Anal Minimally Invasive Surgery) o Chirurgia Mininvasiva Transanale, su una giovane paziente affetta da una duplicazione cistica del retto. Da questa rara malattia su base malformativa (meno di otto casi su un milione di nati vivi) era affetta una ventunenne della provincia di Teramo: è come se un secondo, piccolo retto si fosse sviluppato dietro l’organo principale, dando luogo alla formazione di una cisti di circa quattro centimetri che da mesi causava alla giovane dolore e difficoltà all’evacuazione, a causa della compressione esercitata sull’intestino. In tali casi è necessario intervenire per risolvere i disturbi, ma anche per evitare i rischi di infezione e, soprattutto, di degenerazione tumorale.
L’intervento è stato eseguito dal Direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Atri, dott. Edoardo Liberatore e dalla sua équipe, in collaborazione con gli anestesisti e con gli infermieri del blocco operatorio dell’ospedale vibratiano. La procedura si è svolta senza complicazioni, dopo circa due ore la paziente è tornata in reparto e dopo quattro giorni è stata dimessa.
Per l’occasione è stata utilizzata una piattaforma tecnologicamente avanzata recentemente acquisita dalla ASL e specifica per questa delicata procedura, che consente di “entrare” nell’organismo sfruttando un’apertura naturale. I chirurghi hanno così introdotto direttamente nel retto l’ottica e gli strumenti di chirurgia endoscopica necessari per l’operazione ed hanno raggiunto ed asportato la massa attraverso un’incisione della parete intestinale, evitando tagli sull’addome e rendendo più confortevole e rapida la degenza postoperatoria, anche per la notevole riduzione del dolore dopo l’intervento. L’esame istologico eseguito presso l’Anatomia Patologica di Teramo, ha definitivamente confermato la natura malformativa della cisti e la ragazza è già tornata al lavoro, ad appena due settimane dalla dimissione.