Teramo. Prosegue l’attività del Centro Politico Comunista Sandro Santacroce e l’ASIA USB a tutela del diritto all’abitare.
“In questi mesi, abbiamo avuto diversi incontri con il Comune di Teramo e l’Ater provinciale, e l’Osservatorio Permanente per il Diritto alla Casa, promosso dal Centro Politico Santacroce e dall’ASIA USB, si sta rivelando uno strumento molto utile per favorire il confronto tra gli enti preposti, la condivisione di idee e per la soluzione dei problemi”, dice il Centro Politico.
“Nell’ultima riunione con l’Ater la Presidente Dott.ssa Ceci ha illustrato il piano per la ricostruzione post-terremoto che, grazie ai poteri in deroga conferiti dal commissario Legnini, sembra poter snellire le procedure e favorire l’avvio dei cantieri. C’è la concreta possibilità di ridare ai terremotati Ater, che hanno avuto danni con classificazione E, le loro case, anche se, molte, dovranno essere demolite e ricostruite. Le case con classificazione B dovrebbero essere riconsegnate entro il 2022. Siamo consapevoli che la strada è ancora lunga”, prosegue il Centro Politico, “ma non staremo alla finestra ad osservare. A giugno ci ritroveremo di nuovo con Comune e Ater e, in quella sede, analizzeremo il cronoprogramma della ricostruzione che sarà presentato a breve”.
E ancora: “Non c’è solo la ricostruzione in primo piano: vogliamo che si riapra il bando per l’emergenza abitativa e per la rideterminazione del canone concordato, competenza del comune di Teramo. A questo proposito, per velocizzare i tempi, ci relazioneremo con l’assessore Maranella, la quale ha già accolto le nostre proposte. Il problema casa è molto sentito in città e riguarda centinaia di nuclei famigliari, specialmente i più vulnerabili. Per loro ci batteremo in ogni sede, consapevoli, tuttavia, che il problema vero e reale è a monte. Il Governo centrale e la Regione non investono nell’edilizia residenziale pubblica da decenni, tanto che, nella nostra città, da circa 20 anni, non si costruisce una casa popolare. Per questo, l’attenzione alle tematiche sociali deve tornare ad essere prioritaria. L’obiettivo politico che ci poniamo resta quello di una completa rimodulazione della normativa che deve necessariamente essere diretta alla tutela delle categorie più deboli. Pertanto, continueremo a lavorare con gli enti preposti, ricordando che, per noi, l’assegnazione di una soluzione abitativa idonea nel rispetto della dignità delle persone che vivono concrete difficoltà economiche e sociali resta l’obiettivo prevalente”.