Teramo. Oggi, all’interno della caserma Andrea Costantini di Teramo, si celebra il 246 Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza che, in considerazione delle note limitazioni legate all’emergenza sanitaria COVID-19, è improntata alla massima sobrietà, senza il coinvolgimento di Autorità e Reparti in Armi.
Di seguito un sintetico bilancio operativo delle attività svolte nel 2019.
Bilancio operativo del 2019
Nel corso dell’anno 2019 i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo hanno eseguito 1.745 interventi ispettivi e 423 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali
Evasione fiscale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza.
Un’azione che, nel corso del 2019, ha permesso di riscontrare reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 53 soggetti.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 637.303 euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 9.612.116 euro.
Sono 22 i casi scoperti di società che hanno utilizzato indebite compensazioni per evadere l’I.V.A..
Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 38 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente euro 3.575.840 di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 45 datori di lavoro per aver impiegato 145 lavoratori in “nero” o irregolari.
Ammontano, invece, a 32 gli interventi svolti nel settore delle accise.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 43 controlli riscontrando 11 violazioni.
Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.
122 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 172 deleghe d’indagine complessivamente concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 379.280 euro, mentre si attestano su circa 15.980 euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 20.
Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 165.668 euro, a carico di 5 soggetti.
Nel corso del 2019, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati conclusi 31 accertamenti patrimoniali, ed ammonta a 1.210.047 euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i relativi provvedimenti hanno raggiunto la quota di 215.000 euro.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 130.000 euro, conseguenti allo svolgimento di 5 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..
Sono stati eseguiti 957 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 4 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 persone. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 18.155 euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per 130.000 euro.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati operati sequestri di beni per un valore di 15.000 euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di 4.458.334 euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati, infine, denunciati 44 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un importo complessivo di 15.920 euro.
Tra le attività del Corpo svolte a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 95 interventi e dato esecuzione a 14 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro 596.695 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.
Bilancio operativo nello stato di emergenza da Covid-19
A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.
Circa 3.700 le persone e 765 gli esercizi commerciali controllati dai militari della Guardia di Finanza di Teramo a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: 155 i soggetti, a vario titolo, denunciati/segnalati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, mentre sono state 8 le attività commerciali chiuse a seguito di varie inadempienze, constatate sanzioni amministrative in 108 casi e sottoposti a sequestro oltre 158.746 mascherine e dispositivi di protezione individuale e 15.818 litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti).
Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 26 militari.