Il collegio dei giudici presieduto da Franco Tetto ha assolto nel pomeriggio i cinque imputati del processo partito da presunte timbrature illegali alla Asl di Teramo.
Il pm Davide Rosati, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto, un paio di settimane fa, due anni e otto mesi per Maria Maddalena Marconi, dirigente del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione della Asl; quattro anni e sei mesi invece per Sergio D’Ostilio, tecnico del Sian; due anni e sei mesi per Guido De Carolis, tecnico del settore sulla sicurezza dei luoghi di lavoro; due anni e quattro mesi per Marcello Volpi, ex vicesindaco di Bisenti e anche lui tecnico del Sian. Infine il pm aveva chiesto un anno e otto mesi per Valerio Benucci, dirigente del settore sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Oggi è arrivata l’assoluzione per i cinque imputati (difesi tra gli altri dall’avvocato Gennaro Lettieri): D’Ostilio, ex vicesindaco di Bisenti, è stato assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di peculato; Maria Maddalena Marconi e Benucci sono stati invece assolti dall’accusa di concorso in truffa aggravata per non aver commesso il fatto; De Carolis, Volpi e D’Ostilio, per l’accusa di truffa aggravata, sono stati assolti con la formula del fatto non costituisce reato.
L’inchiesta faceva riferimento ad un periodo che va dal 2010 al 2012: secondo le indagini, D’Ostilio, Volpe e De Carolis, avrebbero timbrato i rispettivi cartellini in sedi Asl distaccate a Montorio e Bisenti per guadagnare minuti di lavoro mentre invece dovevano ancora raggiungere gli uffici di Teramo. Un comportamento, sempre secondo le indagini, autorizzato dalla dirigente Marconi e dal dirigente Benucci, in contrasto con divieti della direzione generale della Asl.
Accuse, quelle della procura, che il tribunale non ha ritenuto fondate. Da qui poi l’assoluzione.