Teramo, estorsione a luci rosse attraverso annunci online: arrestati tre nigeriani

Teramo. Tre nigeriani sono stati arrestati per rapina, lesioni e sequestro di persona. Vittime del reato sono 4 uomini, italiani, adescati attraverso degli annunci sessuali sulle piattaforme online di incontri.

L’indagine è stata effettuata dalla polizia postale e dalla questura di Teramo che poi, nella giornata di ieri, ha dato esecuzione a tre misure cautelari in carcere emesse dal gip del tribunale di L’Aquila.

Le attività di indagine, coordinate inizialmente dalla Procura della Repubblica di Teramo e di seguito dalla DDA di L’Aquila, condotte da personale della Squadra Mobile e della Sezione di Polizia Postale di Teramo, è scaturita dalle denunce presentate dalle vittime che hanno permesso di ricostruire le varie fasi della vicenda.
Nel corso delle attività si è accertato che gli indagati, utilizzando l’APP “Grindr” (applicazione per incontri dedicata esclusivamente ad un pubblico gay e bisessuale maschile), con falsi nick-name, riuscivano ad attirare le vittime con lusinghe e false promesse e le invitavano a contrarre rapporti sessuali non a pagamento.
Gli accordi avvenivano sempre tramite chat, con l’utilizzo dell’applicazione, prevedevano che il rapporto sessuale non fosse a pagamento e che all’incontro con l’adescato fosse presente un solo extracomunitario.

Nei fatti, però, agli incontri, che si svolgevano in un’abitazione di una località periferica, si presentavano più cittadini extracomunitari i quali, con atteggiamento aggressivo, creavano uno stato di agitazione e paura alla vittima, che cercava in ogni modo di andar via, ma immediatamente veniva bloccata dagli stessi con violenza e minaccia e, in talune circostanze, anche malmenata, al fine di farsi consegnare somme di denaro di importo compreso tra 100 e 400 euro.

Le indagini, supportate da attività tecnica, hanno consentito di acquisire una serie di prove a carico dei tre nigeriano accusati di rapina, sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali.

 

Gli indagati, due rintracciati in questa provincia ed il terzo a Milano, dopo le formalità di rito, sono stati ristretti presso gli istituti di pena di Teramo e Milano.

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