La sala polifunzionale della Provincia ha visto in questi giorni due incontri per fare il punto sulle prime attività del progetto ‘Face – Farsi comunità educanti’ di cui il Comune di Teramo, l’istituto Zippilli-Lucidi, Teramo Children e l’associazione Deposito dei segni sono referenti territoriali.
Il progetto, che ha una durata triennale e si svolge nelle città di Reggio Emilia, Napoli, Palermo e Teramo, si propone di potenziare l’accesso ai servizi educativi e di cura dei bambini fino a 6 anni attraverso la promozione della partecipazione delle famiglie, a partire da quelle in condizione di marginalità socio-economica. Lo scopo è quello di creare le condizioni per la costituzione di comunità educanti che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti. Per la città di Teramo il progetto nasce dalla necessità di fornire nuove risposte all’indomani del terremoto.
Presenti agli incontri il sindaco Gianguido D’Alberto, le assessore Sara Falini e Maria Cristina Marroni. la dirigente della Zippilli-Lucidi Lia Valeri, il responsabile della comunicazione della Fondazione Reggio Children Massimiliano Massimelli, la presidente della Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi, Nino Marchesano dell’istituto Marino Santa Rosa di Napoli, Antonella Di Bartolo dell’ Ics Sperone-Pertini e Antonia Labonia del gruppo nazionale nidi e infanzia.
Ha parlato così l’assessora alla pubblica istruzione del Comune di Teramo Maria Cristina Marroni. “La scuola è il primo presidio culturale per una comunità che si apra al territorio e che attui una completa sinergia tra i bambini, gli operatori scolastici e le famiglie. Sono orgogliosa del fatto che Teramo, insieme a Reggio Emilia, Napoli e Palermo faccia parte del progetto Face, che ci permetterà di migliorare l’offerta formativa della fascia 0-6, sulla quale il Comune ha intenzione di investire molto”.
“Un ringraziamento – sottolinea Lia Valeri, dirigente dell’istituto Zippilli-Lucidi – va all’impresa sociale ‘Con i Bambini’ e alla Fondazione Reggio Children, per l’opportunità a noi data di partecipare a un progetto nel quale la ripresa sociale, economica e morale della popolazione teramana è supportata anche nelle fasce di età prescolare e scolare. È nostro obbligo non far venir meno gli elementi che ci caratterizzano, come la resilienza, la solidarietà e il concetto di piccola comunità. Abbiamo trascorso diversi mesi lavorando per comprendere i bisogni del territorio in fatto di servizi educativi e cura dei bambini. L’obiettivo era di capire quale fosse lo stato dell’arte a Teramo e, ovviamente, quali le priorità, le necessità e i desideri delle mamme e dei papà. Ora, è tempo di tirare le fila e individuare le prime azioni da avviare sul territorio per migliorare questo ambito”.
Massimiliano Massimelli, responsabile della comunicazione della Fondazione Reggio Children, ha aggiunto: “Questo secondo incontro di coordinamento nazionale è senza dubbio un momento importante, nel quale il dialogo e le evidenze dei singoli territori hanno permesso di lanciare uno sguardo su quelle che saranno le future azioni pilota relativamente ai servizi educativi per la prima infanzia. E’ notevole rendersi conto di come si sia attivata una progettazione che mette insieme bambini, genitori ed enti locali. E’ stato coraggioso promuoverla, ora guardiamo avanti con fiducia e ottimismo”.