Teramo, dramma della solitudine: il Comune evita il peggio

Una storia drammatica di disagio sociale che ha visto coinvolto un uomo costretto per diverse disavventure a perdere il lavoro e la casa di proprietà

Purtroppo soprattutto nelle grandi città, come Roma., Milano, Napoli o Torino, capita sempre più spesso di vedere dei senza tetto cercare un riparo davanti agli ingressi delle stazioni centrali, coperti soltanto di poche cose e di qualche cartone usato anche come materasso per non dormire direttamente sul selciato. Immagini drammatiche alle quali ci siamo abituati, ma impossibili da gestire per i cittadini qualsiasi e alle quali non riescono a trovare un rimedio neanche le stesse giunte comunali.

Piccolo centro d'Abruzzo
Teramo, dramma della solitudine: il Comune evita il peggio – Abruzzocityrumors.it

Diverso il caso se accade in un piccolo centro, un piccolo comune di pochi abitanti, dove probabilmente ci si conosce tutti fin da piccoli. Se si assiste a una situazione così disperata è abbastanza probabile che scatti la solidarietà dell’intera comunità o che comunque si riesca a trovare una soluzione, un rimedio per chi all’improvviso si trova ad attraversare un momento così delicato e di sofferenza della vita.

La mobilitazione della comunità

Silvi è un piccolo centro di appena 15mila abitanti al confine tra le province di Teramo e di Pescara, una cittadina dove solitamente la vita scorre via tranquilla e senza sussulti. Ecco perchè non poteva certo passare inosservato il fatto che, per alcune sere consecutive, un uomo di circa 50 anni all’imbrunire si recava alla stazione del paese per non dormire all’aperto e trovare almeno un riparo dal freddo e dalle intemperie.

Senza una casa
La mobilitazione della comunità – Abruzzocityrumors.it

Oramai infatti quasi tutte le stazioni delle grandi città, ma soprattutto dei piccoli centri, vengono lasciate aperte tutta la notte proprio per offrire un tetto sulla testa a chi non sa dove andare. Questo uomo, comunque ben vestito, all’apparenza curato nell’aspetto, ha suscitato subito la curiosità e poi anche un senso del dovere per capire quale fosse la sua storia e perché lo ha portato a vivere una situazione così drammatica. Così il tam tam nel piccolo centro è stato immediato, tanto da far muovere anche alcuni consiglieri comunali di centri vicini per cercare una soluzione.

Una sistemazione più idonea

Nessuno sa ancora cosa sia accaduto nella vita di questo uomo di mezza età che all’improvviso si è trovato a chiedere aiuto per trovare una sistemazione e non dormire in terra nei corridoi della stazione di Silvi, ma intanto il comune di Pineto, dove l’uomo ha la residenza, si è mosso concretamente per trovare una sistemazione più decorosa. “In merito alla richiesta di aiuto lanciata del cittadino pinetese è doveroso precisare che l’amministrazione comunale non è mai stata assente e che ha attuato tutte le azioni necessarie per sostenerlo e per favorire la sua autodeterminazione dal punto di vista economico oltre a stimolarlo a realizzare azioni a beneficio della sua salute”, ha affermato in queste ore l’assessore al sociale Camilla Scianitti, che ha poi aggiunto, “il Comune di Pineto ha pagato una struttura a Silvi dove l’uomo ha potuto dormire e mangiare e dove è stato seguito dagli assistenti sociali”.

Una sistemazione più idonea – Abruzzocityrumors.it

L’assessore è intervenuto proprio per precisare lo sforzo fatto del comune al contrario di quanto si diceva in giro sul disinteresse della giunta verso una problematica così seria. Scianitti infatti ha sottolineato di essere a disposizione dei più deboli e di essere pronta ad aiutare chi ha bisogno, sempre però nel rispetto della legge e della dignità della persona. Il Comune di Pineto già in passato avrebbe pagato una struttura proprio a Silvi dove l’uomo ha potuto dormire e mangiare e dove è stato seguito dagli assistenti sociali.

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