Si è chiuso con una assoluzione con la formula del fatto non sussiste, la vicenda processuale che aveva visto l’ex rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, finire sotto inchiesta per il doppio incarico in Ateneo e come presidente Arpa (poi Tua).
Nella stessa inchiesta, firmata dal pm Davide Rosati, erano finiti anche, con altre accuse, i professori dell’UniTe Mauro Mattioli e Stefano Traini, anche loro ieri sera assolti.
“La notizia dell’assoluzione del rettore emerito dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, e con lui dei professori Mauro Mattioli e Stefano Traini, mi riempie di gioia e di amarezza – il commento di Manola Di Pasquale, presidente PD Abruzzo – Di gioia, perché si chiude, con la dichiarazione di insussistenza del fatto, una vicenda, quella del cosiddetto ‘doppio incarico’, che aveva allungato ombre sull’attività professionale e sul valore umano di un uomo come Luciano D’Amico, che ha fatto di tutta la sua vita una manifestazione del valore della correttezza e dell’impegno. L’assoluzione piena, conferma non solo il valore dell’azione accademica, ma la statura di un uomo che, chiamato a mettere il suo tempo e la sua professionalità al servizio dell’interesse pubblico, aveva risposto senza indugi a quella chiamata. Di amarezza, perché inevitabilmente gli anni assorbiti da questa vicenda, hanno visto sacrificate proprio quelle doti umane e professionali di Luciano D’Amico. Anni che si sarebbero potuti investire per la crescita e lo sviluppo dell’Abruzzo in tante direzioni, e ai quali guardo oggi come a quelli di una occasione perduta”.