Scaduto nel Marzo scorso, è ormai improcrastinabile il rinnovo del comitato ristretto dei sindaci: l’organismo che ha funzioni di indirizzo politico- amministrativo della ASL ed è nominato dalla conferenza di tutti i sindaci della provincia di Teramo.
Gianguido D’Alberto, nella sua qualità di presidente di diritto della conferenza dei sindaci, ha interessato gli uffici di supporto dell’azienda sanitaria al fine di approntare gli atti propedeutici alla convocazione della conferenza stessa, dalla quale verranno poi designati i cinque membri del comitato ristretto.
Il tema della Sanità è stato già affrontato dal Sindaco D’Alberto, in particolare con una lettera aperta dello scorso Agosto al Direttore Generale, concernente non solo la discussione ospedale vecchio/nuovo/unico, ma anche e soprattutto questioni legale al personale, ai primari, alle liste d’attesa e alla mobilità passiva.
Per D’Alberto è evidente come negli ultimi anni si sia inverato un aspetto che mina alla base le politiche sanitarie del territorio, che vanno invece intese ed applicate come strumento reale per garantire il diritto alla salute. La ricomposizione del comitato dei sindaci, che sono i primi responsabili della sanità del territorio, riconsegna a questi ultimi il ruolo propulsore della politica sanitaria, che diviene così tutela e pianificazione del diritto alla salute. In questa chiave, va anche letta la riqualificazione del rapporto tra sanità e territorio, come la necessità di garantire non solo l’assistenza ospedaliera ma anche quella territoriale nelle singole aree locali.
“Occorre rimettere al centro delle politiche sanitarie l’utente, il cittadino, il malato – afferma il Sindaco D’Alberto –. La sanità teramana, negli anni passati, ha rappresentato un’eccellenza nel panorama locale e nazionale, e bisogna impegnarsi perché torni ad essere tale. Il comitato ristretto dei sindaci, diretta emanazione della conferenza, sarà pertanto chiamato a svolgere un ruolo di riqualificazione e proposizione delle politiche sanitarie, attraverso attività di controllo e di proposta. Viviamo un momento molto importante per il futuro della sanità teramana, che non è limitato solo alla questione dell’ospedale unico a ad un complesso di elementi che vanno assolutamente gestiti e indirizzati ma che dovrà tornare a rimettere al centro di ogni questione la tutela del malato e la garanzia della salvaguardia dei suoi diritti”.