Nella mattinata di ieri si è registrata una brillante operazione della Polizia Penitenziaria operante nel carcere di Teramo.
“All’interno dell’area che perimetra l’area detentiva dell’istituto – spiega il Sinappe Teramo – una pattuglia a piedi ha infatti rinvenuto un pallone imbottito di materiali non consentiti pronto per essere introdotto illecitamente all’interno delle sezioni. All’interno del pallone, abilmente posto fuori dalla visuale ordinaria, erano stati occultati 2 telefoni smartphone, 4 micro cellulari di ultima generazione dotati della più recente tecnologia e connettività, caricabatterie ed auricolari”.
E ancora: “Un simile tentativo già si è verificato altre volte nel carcere di Teramo. Solo la pronta attenzione degli agenti ha permesso l’anomalo rinvenimento evitando le gravi conseguenze che sarebbero potute derivare laddove i cellulari fossero stati introdotti tra la popolazione detenuta. L’operazione è stata condotta con competenza, professionalità nonché perfetta coordinazione da parte del personale operante, sebbene rappresenti solo un piccolo tassello posto ad argine del ben più ampio fenomeno dell’introduzione di oggetti e sostanze non consentite all’interno delle carceri italiane al quale, con tutta evidenza, deve essere data necessariamente una più adeguata risposta da parte dell’Amministrazione Penitenziaria in termini di uomini e mezzi da mettere a disposizione del Corpo”.
Per questo, “il Sinappe esprime un plauso a tutti i colleghi di Polizia Penitenziaria impegnati nell’operazione, che hanno garantito ancora una volta la sicurezza dell’Istituto e svolto egregiamente il loro mandato istituzionale anche in questo frangente”.
Il Sappe provinciale fa sapere che “nei giorni scorsi il personale di Polizia Penitenziaria aveva fermato in quella zona un ex detenuto extracomunitario con fare sospetto ma al controllo nulla era stato rinvenuto sulla persona. Poiché c’era il fondato sospetto che la presenza dell’ex detenuto non era un caso anche a seguito di informazioni assunte da parte di altri soggetti, si era predisposto mirati controlli di tutto il perimetro dell’istituto al fine di rinvenire pacchi o oggetti sospetti. Ancora una volta la polizia penitenziaria, nonostante gli scarsi mezzi a disposizione e la carenza di personale è riuscita ad intercettare oggetti illeciti destinati alla popolazione detenuta. Come Sindacato rinnoviamo l’invito al DAP di schermare con un costo relativo dì qualche migliaia di euro anziché spendere soldi per acquistare strumenti che non hanno consentito di rinvenire nulla, gli istituti di pena evitando così a monte il problema”