“Questa mattina”, fa sapere segretario provinciale del Sappe Giuseppe Pallini, “un detenuto italiano, immotivatamente e improvvisamente, si è scagliato con un piede del tavolo contro l’agente di servizio che stava procedendo all’apertura delle celle. Il malcapitato agente è stato trasportato all’ospedale per la sospetta frattura del braccio”.
“Intanto le istituzioni, Prap e DAP, nonostante le nostre richieste di aiuto, continuano nel rimanere silenti su questa gravissima situazione pandemica e sulle criticità croniche dell’istituto teramano, come la carenza di personale e la gestione dei detenuti violenti. Esprimiamo la nostra solidarietà al collega vittima di aggressione augurandogli la pronta guarigione”, conclude Pallini.
E sulla gestione del Covid nella casa circondariale intervengono anche i sindacati regionali (Sappe, Osapp, Uil/Pa, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Fp Cgil): “A Teramo vige la strana disposizione di tenere nella stessa sezione detenuti malati di covid e detenuti che non hanno ancora contratto la malattia”.
“I risultati ottenuti sono di tutto rispetto: ad oggi abbiamo oltre 100 detenuti positivi nel carcere di Teramo, record in Abruzzo, e continui malumori tra i detenuti in quanto nella sezione permane la disposizione di tenere le camere di pernottamento aperte durante il giorno, ma siccome coabitano positivi e negativi, le aperture avvengono a turni alterni dimezzando i tempi di apertura, e dai malumori alle aggressioni il passo è breve. Tutto questo avviene in sezioni detentive che ospitano in media 80 detenuti, come se fosse possibile per un solo agente tenere lontano i detenuti positivi al Covid da quelli negativi. Va da se che le criticità aumentano di giorno in giorno, vedasi l’escalation di violenza, un paio di rivolte sventate appena in tempo, detenuti che si barricano in sezione e tre aggressioni con lesioni al personale, senza contare le aggressioni verbali che i Poliziotti subiscono giornalmente”.
I coordinamenti regionali dicono “basta, domani stesso chiederemo l’intervento urgente del Provveditore Regionale, dott. Carmelo Cantone, che potrà e dovrà intervenire e chiarire se al gestione “alternativa” dei malati Covid a Teramo immaginata dal Direttore dell’Istituto, dott. Stefano Liberatore, sia corretta e conforme alle normative in materia di prevenzione dell’infezione da Covid19; non escludiamo nemmeno di adire le vie legali se non saranno ripristinati a Teramo legalità e diritti dei lavoratori e questa volta aggiungiamo anche il diritto alla salute degli stessi detenuti”.