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Teramo, aggressione a Di Mascio: due condanne. Indagato anche un dirigente

Condanne con rito abbreviato per due uomini considerati dall’accusa gli esecutori materiali dell’aggressione del maggio scorso a Cetteo Di Mascio, responsabile del settore giovanile del Teramo.

Alessio Guarnieri, 23 anni, di Mosciano Sant’Angelo, è stato condannato in primo grado per lesioni personali gravissime a tre anni; Vincenzo Ciarelli, 30 anni, di Bellante, per la stessa accusa, a tre anni e nove mesi. Per chi indaga Guarnieri avrebbe sferrato il pugno a Di Mascio all’interno dello stadio Bonolis, in un ufficio complicato da raggiungere per chi è estraneo alla struttura.

Davanti al gup Roberto Veneziano, si è chiuso dunque il primo atto della vicenda, ma la procura di Teramo porta avanti una seconda inchiesta sull’accaduto: indagato è Massimiliano Sposetti, imprenditore teramano, e all’epoca dei fatti presidente della Gioventù Teramo 1913, scuola calcio del Teramo. Per lui l’ipotesi è di concorso in lesioni personali gravissime.

In una memoria inviata alla procura dall’avvocato Giancarlo De Marco, legale di Di Mascio, si disegna un rapporto molto stretto tra Sposetti e l’ex presidente del Teramo, Franco Iachini, che avrebbe avuto tensioni con Di Mascio per via del fatto che non accettasse riduzioni di stipendio. Questo, per il legale del tecnico, sarebbe movente alla base dell’aggressione poi messa in atto dai due rom.

Nella stessa memoria si fa riferimento alle telefonate da Ciarelli a Sposetti dopo il pugno sferrato allo stadio, che Sposetti avrebbe giustificato come rapporto di lavoro in essere con il 30enne che lavorava nella sua azienda.