La Casa del Popolo ha chiesto ed ottenuto ieri un incontro con i vertici della Ruzzo Reti in merito alla questione delle “bollette pazze”, le bollette recapitate di alcune utenti con somme a debito particolarmente elevate.
“Dinanzi alla disponibilità di ricevere solo due nostri rappresentanti, abbiamo deciso di sottoporre esclusivamente le richieste avanzate nelle assemblee cittadine, con un documento scritto, che abbiamo protocollato ed inoltrato ai sindaci della provincia, in quanto elettori del Consiglio di Amministrazione della società Ruzzo Reti SpA, e, per questo, diretti interessati e politicamente responsabili – hanno detto dalla Casa del Popolo – In particolare, abbiamo richiesto il ricalcolo delle bollette incriminate, in modo da scorporare gli importi relativi al 2018 che sono soggetti a prescrizione e, per questo, non dovuti al Ruzzo, e il ritiro delle pratiche di rateizzazione delle bollette, avviate dal Ruzzo e sottoscritte da alcuni consumatori senza tener conto dei ricalcoli”.
E ancora: “La proposta più forte e che ci sta più a cuore, però, è quella della moratoria degli importi a conguaglio derivanti dal ricalcolo: totale per i più poveri (con un reddito ISEE fino a 8.000 euro), già colpiti e stremati dalla crisi economica seguita alla pandemia, parziale (dal 75% al 25%, in base al reddito ISEE) per tutti gli altri. Questo provvedimento, se accolto dal Ruzzo, darà un segnale importantissimo nei confronti dei cittadini più indigenti. Infine, abbiamo richiesto la sostituzione dei vecchi contatori con modelli elettronici che faciliteranno le operazioni di lettura del consumo di acqua, al fine di evitare episodi spiacevoli come quello accaduto e l’astensione, da parte del Ruzzo, dal tenere pratiche scorrette nei confronti dei consumatori. L’acqua è un bene comune ed imprescindibile, che deve restare fuori dalle logiche del mercato e del capitale. Non tollereremo errori del genere in futuro da parte del Ruzzo che approfitta dell’ingenuità e della buona fede delle persone, soprattutto più anziane, per far quadrare bilanci al di fuori di ogni legalità, e nel totale silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni che dovrebbero, invece, rappresentare gli interessi dei cittadini”.
La Casa del Popolo, “a riguardo, attendiamo da parte dei sindaci della provincia di Teramo una risposta vera e forte che si fa attendere da due mesi”.