In sostanza è stata organizzata la telegestione di esami diagnostici radiologici (radiologia tradizionale e Tac senza mezzo di contrasto), da parte di un medico radiologo che svolge un turno di guardia notturna h12, distante dal luogo di esecuzione dell’esame. Quest’ultimo si avvale della collaborazione del medico richiedente e del tecnico di radiologia medica che, presenti sul luogo dell’esecuzione dell’esame, comunicano con il dirigente medico in tempo reale sia per via telefonica che telematica.
La telegestione si completa con la telediagnosi formalizzata dal referto con firma digitale, validata dal radiologo di guardia responsabile della telegestione.
L’atto clinico radiologico in telegestione viene, dunque, realizzato attraverso un gruppo multiprofessionale composto da: dirigente dell’unità operativa richiedente, tecnico sanitario di radiologia esecutore della prestazione e medico radiologo di guardia che controlla il processo in telegestione e referta l’esame a distanza. Ogni professionista è responsabile degli atti e dei processi nei quali è chiamato a intervenire.
“Il progetto nasce dall’idea di ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane, ovvero dei dirigenti radiologi presenti nei vari presidi periferici, al fine di creare una squadra aziendale di professionisti, con l’obiettivo di garantire al paziente, in ogni punto di accesso aziendale, la migliore delle assistenze diagnostiche e terapeutiche, mediante una refertazione tempestiva della prestazione”, dichiara il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, “tale modello consentirà di elevare il livello di efficacia complessivo della diagnostica per immagini e ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane, nel primario interesse del diritto alla salute del paziente, migliorando la performance qualitativa, anche in termini di tempestività delle cure”.
Inoltre viene previsto in ogni presidio periferico un servizio di pronta disponibilità da parte di un medico che sarà a disposizione per l’esecuzione di eventuali indagini radiologiche che richiedono l’utilizzo di mezzo di contrasto intracavitarie o intravasali o per cui non è sufficiente la presenza del solo tecnico radiologo, fermo restando il continuo contatto con il dirigente di guardia.
Il progetto della telegestione da remoto, proposto da Fabrizio Scoscina, Giuseppe Lanni e Angelo Bottone, rispettivamente responsabili delle radiologie di Sant’Omero, Atri e Giulianova, è stato concordato con il direttore del Dipartimento dei servizi, Gabriella Lucidi Pressanti e condiviso con la direzione strategica aziendale.
Il progetto pilota verrà attivato dal 1° aprile prevedendo una guardia a partire dai presidi ospedalieri di Atri e Sant’Omero e successivamente sarà estesa a quello di Giulianova.
“E’ un progetto pilota, applicato al sistema di emergenza e urgenza, che qualifica la Asl non solo nel panorama regionale, ma anche nazionale. Questo progetto di teleradiologia si somma al teleconsulto, già da tempo attivo nella nostra Asl, utilizzato per consulenze con specialisti presenti nell’ospedale hub e non in quelli periferici, impiegato soprattutto in caso di patologie tempodipedenti”, conclude il direttore generale.