Tortoreto la più economica. Roseto la più cara. Nel mezzo le altre località con differenze che non sono marcate, ma che in ogni caso evidenziano un’incidenza diversa dei vari tributi e gettito locale.
E’ tempo di bilanci per gli enti locali e dell’applicazione di tariffe e aliquote per l’anno in corso. La ultima manovra finanziaria, dopo anni di blocco, consente di ritoccare alcune aliquote. Anche se in considerazione di quella che è la pressione fiscale, nella stragrande maggioranza dei casi, resteranno in auge le aliquote del 2018.
Il primo elemento di riferimento per le 7 località della costa teramana (Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto, Pineto e Silvi), riguarda la sommatoria Imu e Tasi. In questo segmento di analisi, l’aliquota di gran lunga più bassa è quella di Tortoreto (9,2 per mille), poi c’è Alba Adriatica (10,1 per mille). Tutte le altre località costiere applicano la tariffa più alta (10,6 per mille). Ma in concreto, quanto pagano i contribuenti con l’applicazione di tali aliquote. Per un immobile che ha una rendita catastale, per esempio, di 400 euro, Tortoreto resta ovviamente la meno cara (618 euro), poi c’è Alba Adriatica 679 euro), e seguire le altre 5 località (712 euro). Le differenze, invece, sono più marcate se sotto la lente d’ingrandimento finisce la Tari, la tassa sul ciclo dell’igiene urbana (il parametro di riferimento è un nucleo familiare di 3 persone con un’abitazione di 100 metri quadrati).
Il Comune più economico è Martinsicuro (165 euro annui, dove c’è stato un ritocco per il 2019 del 2%), poi Alba Adriatica (214 euro), Tortoreto (238 euro), Pineto (274 euro), Giulianova (301 euro), Silvi (323), Roseto (348 euro). Sommando i tre tributi a gettito locale (Imu, Tasi e Tari), esce una ulteriore graduatoria, nella quale si ripropone la situazione originaria.
Con Tortoreto che si conferma la cittadina costiera meno cara (856 euro annui), seguita da Martinsicuro (877 euro), Alba Adriatica (893), Pineto (986), Giulianova (1.013), Silvi (1.035), Roseto (1.060).