Teramo. Il Sindaco D’Alberto sulla chiusura delle attività didattiche in una lettera aperta: “Non è l’ultimo giorno di scuola ma il primo del prossimo anno”.
“Oggi si chiude l’anno scolastico. Un anno decisamente difficile e sicuramente mai vissuto, in precedenza, così. Un anno nel corso del quale i protagonisti del mondo della scuola: dirigenti, insegnanti, studenti, personale amministrativo e ausiliario, sono stati chiamati ad un impegno sconosciuto nelle modalità e inevitabilmente nei contenuti, stravolti dalle necessità imposte dal Covid19.
Lo studio, nella sua classica definizione, è stato rivoluzionato; maestri e compagni sono stati ‘filtrati’ dalla non sempre efficace Rete; perciò virtuali, senza il necessario contatto reale della fisicità, delle sensazioni. Ma bravissimi siete stati tutti, e avete scritto le pagine di una storia completamente inedita.
Per questo, oltre al saluto che invio spontaneamente, voglio manifestarvi tutto l’apprezzamento.
Vi invito però, a non considerare quello appena trascorso, come un periodo triste ma vi esorto a sentirvi fortunati, perché grazie ad esso, sono certo che abbiate percepito l’importanza dello studio sereno, del sorriso, dell’amicizia, dei diritti; custodite con cura e fate tesoro di ciò che avete vissuto e fate sì, anzi, che vi accompagni per sempre. Non dimenticate ciò che avete percepito, e cioè quanto sia importante la libertà e quanto contino i diritti di tutti; per questo se da domani vedrete ingiustizie o irregolarità, soprattutto nei confronti dei più deboli e di chi vi sta accanto, battetevi per difenderli. Non cancellate questo anno, fate che sia come pietra miliare per il vostro futuro.
Voglio considerare quello di oggi, non come l’ultimo giorno di questa stagione scolastica ma come il primo della prossima, perché da oggi dobbiamo cominciare a lavorare e fare in modo che da settembre, alla riapertura dei cancelli, tutto possa essere pronto.
C’è bisogno di risorse economiche, di strutture adeguate e c’è bisogno di servizi. È necessario decidere in quale modo tornare in classe. Perché ogni nostro sforzo sarà indirizzato alla prima finalità, che è quella di tornare a scuola. Per fare questo, siamo chiamati ad assumere decisioni importanti. E dovrà farlo il Governo nazionale, per garantire indirizzi e soprattutto risorse; dovranno farlo le istituzioni locali di più ampio respiro quali Regioni e Provincie per assicurare la fruibilità delle strutture; e deve farlo il Comune, per garantire i servizi necessari affinché tutto possa svolgersi nel migliore dei modi.
Come presidente regionale dell’ANCI, già da domani solleciterò la Regione perché conceda i finanziamenti irrinunciabili e individui la disponibilità di più spazi, di più personale, di più strumenti, considerata anche la difficoltà che è propria del nostro territorio, inserito nel cratere sismico, quindi già vittima di una situazione deficitaria. Chiederò che il tema della scuola sia la priorità di investimento per la fase che si apre, perché solo una società che mette al suo centro la scuola e soprattutto la scuola pubblica, bene primario, ha futuro.
Invoco, proprio come sindaco, il dialogo e mi dichiaro aperto sin da ora a recepire ciò che vogliate indicare, suggerire, ciò che ritenete importante per aiutare ad aiutarvi.
Così, nel salutarvi alla fine di questo anno speciale, vi invito a pensare a questo giorno come fosse il primo del prossimo e a proiettarvi, coinvolgendo anche noi, verso la scuola.
Che vi aspetta”.