Strade provinciali, fronte aperto anche a Tortoreto. Di Matteo: promesse non mantenute FOTO

Tortoreto. Dopo un anno dalla segnalazioni, al centro anche di un’assemblea pubblica, tutto resta come prima. Percorsi accidentati, lavori non completati e situazioni che creano potenziali situazioni di rischio.

 

Per la circolazione stradale, in tutte le sue implicazioni. Torna a pungolare la Provincia di Teramo, Domenico Di Matteo (consigliere comunale di minoranza al Comune di Tortoreto), sullo stato di degrado di alcune arterie di competenza che attraversano il territorio comunale. Alcuni interventi erano stati programmati, ma nella sostanza il tutto ancora non si concretizza, nonostante le rassicurazioni di rito. Le strade in questione sono le provinciali 8 (bonifica del Salinello), la Sp 10 di Cavatassi, la Sp 11 di Terrabianca e la Sp 5° che collega verso Corropoli. “Un anno fa”, racconta Di Matteo, “ in occasione di un’assemblea organizzata come consigliere comunale e presidente del Comitato Civico Val Vibrata Monti della Laga, “ furono evidenziate una serie di criticità sulle strade in questione alla presenza dei delegati della Provincia.

 

Nonostante le rassicurazioni, nei mesi successivi, poco è stato realizzato e un tratto della bonifica, paradossalmente il tratto più accidentato, è rimasto come prima”. Di Matteo, però, ha incalzato nuovamente le istituzioni, durante i mesi scorsi, evidenziando i lavori interrotti e la manutenzione mai effettuata. “Forse irritato dalle mie parole”, prosegue Di Matteo, “ il consigliere provinciale Cardinale, delegato alla viabilità, “bollò le mie considerazioni come pretestuose, e garantì che di lì a poco (era la fine di agosto, ndr) gli interventi sulle strade provinciali di Tortoreto sarebbero partiti. Cardinale parlò di illazioni infondate, ma quei lavori non potevano mai partire perché sono stati appaltati solo a novembre.

 

Ad oggi nulla è stato fatto, ma mantengo la speranza che la situazione venga risolta nei prossimi mesi, soprattutto per la bonifica del Salinello. Chissà che il Giro d’Italia non sia il giusto pretesto per fare i lavori”.

 

 

 

 

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