La classifica che ha fotografato il ‘buon territorio’ italiano, è stata annunciata da Fee Italia (Foundation for environmental education) insieme con Confagricoltura. In testa per valorizzazione, gestione sostenibile, attenzione all’ambiente, e migliore qualità della vita si sono piazzate, con sei località ognuna, Marche e Toscana.
“Il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza – ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – passa attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali”; queste sono “realtà virtuose delle aree rurali italiane; un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la visibilità dell’agricoltura”. Quest’anno sono quattro Comuni in più quelli che hanno ottenuto le ‘Spighe verdi’ – ha rilevato Claudio Mazza presidente della Fee Italia – “una crescita che evidenzia la sempre maggiore attenzione che i Comuni rurali pongono alla gestione del territorio in chiave sostenibile”.
In tutto le ‘Spighe verdi’ sono state assegnate in 13 regioni. Nelle Marche ci sono Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; in Toscana, Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Seguono con cinque località la Campania (Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta), il Lazio (Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga), il Piemonte (Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo), la Puglia (Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni). Tre in Abruzzo: Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Tortoreto, e alla Calabria con Santa Maria del Cedro, Sellia, e Trebisacce, all’Umbria Montefalco e Todi.
‘Spighe verdi’ è un programma Fee – viene spiegato – ed è un efficace strumento di valorizzazione del patrimonio rurale. Tra gli indicatori, in grado di offrire un quadro della situazione del Comune, la partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla differenziata, l’accessibilità per tutti senza limitazioni.