Silvi. Nel corso dei lavori di sistemazione del seminterrato del palazzo comunale, é stato rinvenuto il vecchio stemma comunale in gesso e cemento fatto realizzare nel 1950 dall’imprenditore edile Goffredo Pacchione da un artigiano di Silvi, quasi certamente il maestro Orlando Mancinelli, su commissione del commissario prefettizio Antonio Cassandro che resse il Comune di Silvi per due anni dal 1949 al 1951 durante la vacatio tra le giunte di Gino Terra (1946/1949) e quella di Salvatore Menaguale (1951/1954).
Al centro dello stemma spicca un antico fortilizio, forse la torre di Cerrano o, piuttosto, quella del Castelluccio, primitivo borgo che si trovava proprio nei pressi del porto di Cerrano andato in disuso nei primi anni del 1500 per l’abbassamento del fondale che non consentiva più l’approdo alle navi cariche di merci che, provenienti dall’oriente e dall’altra sponda dell’Adriatico, lì facevano sosta per rifornirsi e per scaricare le merci destinate ad Atri. Il Castelluccio scomparve un secolo dopo, nel 1627 a seguito del terribile terremoto che il 30 luglio di quell’anno lo rase al suolo. La scossa fu talmente forte che una parte delle mura e dell’abitato del Castelluccio dalla collina finì in mare, dove ancora oggi, in prospicienza della foce del torrente Cerrano, si notano, in parte sommersi, blocchi di roccia e di materiali delle costruzioni devastate dal potentissimo sisma. Lo stemma era collocato sopra l’ingresso principale del Comune dove rimase fino agli anni ’90 del secolo scorso, quando, sindaco Peppino Di Febo, l’edificio comunale fu ristrutturato e sopraelevato di un piano. Lo stemma, corroso dalle intemperie, fu sostituito con quello in ceramica che attualmente sovrasta l’ingresso del Municipio, realizzato, sotto la direzione e la supervisione del maestro ceramista Donato Francia, da una bottega d’arte di Castelli. L’amministrazione comunale, su iniziativa del vice sindaco Fabrizio Valloscura, sta provvedendo a far restaurare l’antico stemma che sarà sistemato all’interno di Palazzo di città.