Silvi. L’amministrazione comunale ha ricordato la Giornata internazionale dei diritti della donna con il posizionamento, proprio davanti al Palazzo comunale, di una piantina di mimosa da oltre 70 anni simbolo della lotta per il riconoscimento della parità di genere.
“Abbiamo voluto – ha detto il sindaco Andrea Scordella – compiere questo gesto semplice ma denso di significato che assume una valenza particolare per il difficile tempo che stiamo vivendo. Le donne si stanno distinguendo nell’impegno sociale e cristiano dell’assistenza amorevole e disinteressata ai colpiti dal Covid 19, mentre nel mondo continuano, con incredibile frequenza, i femminicidi. i maltrattamenti e le discriminazioni nei loro confronti. La messa a dimora della piantina che produce i fiori simbolo del riscatto della donna proprio davanti all’ingresso dell’edificio comunale – ha aggiunto il sindaco Scordella – è un atto che abbiamo voluto compiere per ricordare a ciascuno di noi e ai nostri concittadini l’impegno a continuare nella lotta per la difesa della donna, figura che nella nostra cultura e tradizione è stata sempre considerata come la regina della casa e l’angelo del focolare”. “L’8 marzo – ha auspicato il vice sindaco Fabrizio Valloscura delegato al Sociale – non può ridursi a una frivola occasione per festeggiare la donna e fare e ricevere regali, altrimenti si perderebbe il vero senso, profondo e attuale, delle conquiste della donna nel sociale, nel campo dell’economia, della politica, della cultura e in tutte le altre manifestazioni della vita umana”. “Quello che abbiamo fatto oggi – ha detto la consigliera Beta Costantini, referente comunale nella Cabina di regia della Prefettura di Teramo per il contrasto e la lotta alla violenza di genere – è, al di là della festa in sè, un’occasione per riflettere, un gesto con il quale l’amministrazione comunale intende evidenziare l’incessante ripetersi della violenza di genere. Avremmo voluto vivere questa giornata in maniera più intensa con il contributo delle associazioni e delle categorie di settore, ma la pandemia non ce lo ha consentito. Auspico – ha concluso Beta Costantini – che questa piccola pianta, simbolo di amore e di riscatto diventi per noi uno stimolo all’impegno per raggiungere gli obiettivi che sono alla base della celebrazione della Festa della donna in tutto il mondo l’8 di marzo”.