“Ancora una volta il TAR dà pienamente ragione all’operato dell’Area Marina Protetta. Con sentenza n.268 del 2 luglio 2018 il Tribunale Amministrativo dell’Aquila ha respinto il ricorso di alcuni balneari che si erano opposti alla entrata in vigore del Regolamento di Esecuzione e Organizzazione pubblicato con Decreto del Ministro n.11 del 12 gennaio 2017 in Gazzetta Ufficiale del 30-01-2017”. A renderlo noto è proprio il direttivo dell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano.
“Speriamo che questa sia un’occasione per dimostrare che i vincoli e il regolamento dell’Area Marina Protetta possono essere un’opportunità per il territorio. Ci auguriamo anche che da questo momento si possa riprendere a lavorare insieme, in un clima di cooperazione serena con tutti gli attori coinvolti”, commenta Leone Cantarini, Presidente di AMP.
“L’opposizione dei gestori di alcuni stabilimenti balneari e di alcune concessioni demaniali a ombreggio, contestava le competenze dell’AMP sul demanio costiero e la presunta irragionevolezza di alcune regole entrate in vigore con il nuovo Regolamento. I giudici non solo hanno ritenuto che il Regolamento fosse valido e legittimo, ma ha anche valutato infondata l’opposizione presentata, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio”, puntualizza Cantarini.
“I vertici dell’Area Marina Protetta si sono sempre detti sicuri del buon lavoro svolto nella predisposizione del Regolamento essendo stato prodotto in un lungo processo di coinvolgimento e partecipazione di tutti gli operatori interessati, sempre, comunque, sotto l’attenta guida del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare per il quale, come è giusto, alcuni principi di tutela naturalistica non sono mai stati negoziabili”.
“La sentenza del TAR ribadisce quali siano i valori e le competenze di ciascuno”, conclude il Presidente dell’AMP Torre di Cerrano. “La speranza dell’Area Marina Protetta è ora quella di riprendere un percorso sereno, fatto di condivisione delle scelte, nel rispetto dei ruoli, anche con coloro che hanno voluto discostarsi dalle scelte della stragrande maggioranza degli operatori e cittadini di Pineto e Silvi”