“Quest’anno – ha detto il presidente dell’Associazione Vittorio Scordella – il nostro bravo progettista realizzatore Gianfranco Mastrangelo, con l’aiuto di alcuni soci, ha inteso attraverso il nostro presepe porre all’attenzione dei visitatori il fenomeno dello scioglimento dei ghiacci che sta destando non poche preoccupazioni e paure in tutto il mondo. Il Presepe di ghiaccio, come lo abbiamo titolato, è costruito sull’acqua nella vasca grande ed è realizzato tutto in bianco con i personaggi e la fauna tipici delle zone glaciali. Ma questa scelta – ha detto Vittorio Scordella – vuole essere anche un riferimento ai lunghi mesi di pesca del merluzzo/baccalà nei freddi mari del nord America alla quale abbiamo partecipato tanti uomini di mare di Silvi capitani, direttori di macchine, nostromi, marinai e mozzi nel periodo che va dall’immediato dopoguerra fino agli anni ’70. Furono mesi e mesi di lavoro duro trascorsi lontano da casa affrontando temperature davvero glaciali”.
“Il presepe di Fratello Mare – ha detto il sindaco Andrea Scordella – è per noi uomini di oggi la memoria delle sofferenze e delle fatiche affrontate dai nostri parenti per portare a casa un pezzo di pane in tempi davvero difficili per l’Italia da poco uscita dal disastro della seconda guerra mondiale. Ma è anche – ha aggiunto il sindaco Scordella – il ricordo di quella gioventù e della loro grande voglia di risalire la china senza badare a sacrifici e nemmeno a pericoli che, pure, stavano lì davanti a loro ogni giorno e ogni notte. Guardando il Presepe di Ghiaccio la mente va a quelle difficili condizioni di vita che accostano in qualche misura – ha concluso Andrea Scordella – il dramma della nascita nell’estrema povertà di Gesù al senso della dura vita dei giovani marinai silvaroli di allora”.