Nella bufera di commenti, spicca anche quello del primo cittadino che chiarisce: “Si tratta del piano triennale di dismissione infrastrutture militari. La demolizione è stata ordinata dal Demanio Militare che ne ha competenza. La bonifica sarà invece effettuata dagli artificieri dell’Esercito Italiano”. Il Sindaco Andrea Scordella fa eco all’assessore con delega all’urbanistica, Gianpaolo Lella, il quale ricorda di un’ordinanza del Commissario datata 2017 che “vietava la balneazione in quella zona proprio a causa della presenza dei fortini. Oggi, l’ufficio demanio marittimo del Comune di Silvi, con i fondi regionali ‘per conto’ dell’esercito li demolisce, ponendo le basi per la revoca dell’ordinanza con la quale il Commissario aveva stabilito il divieto di balneazione”.
Il consigliere di minoranza Vito Partipilo, nel frattempo, sottolinea la superficialità dell’amministrazione che avrebbe eseguito “in barba al valore affettivo e storico” l’ordinanza del Demanio Militare. La passata Giunta Comignani invece avrebbe “censito con il FAI tutti i beni storici che oggi rischiano di essere stravolti: arco medievale che vogliono intonacare, viale alberato che vogliono tagliare e fortini che stanno demolendo. Altrove, i beni archeologici vengono valorizzati: pensate che in Puglia ci fanno dormire i turisti!”.