“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Così recita la nostra Carta costituzionale all’art. 53 (Sezione I, Diritti e doveri dei cittadini, Titolo IV, Rapporti politici) e a ricordarlo è il Pd di Silvi che spiega: “la nostra Costituzione afferma il principio secondo il quale l’ammontare dell’imposta debba crescere all’aumentare del reddito e della possibilità economica del contribuente (criterio di progressività)”.
“Ebbene, partendo da questo sacrosanto principio costituzionale, ci sentiamo di riscontrare un’inosservanza dello stesso, rinvenibile nel prospetto di ripartizione delle tariffe per il trasporto scolastico approvato con atto di giunta n°117 del 13 Luglio 2020. Difatti, l’amministrazione si è limitata a eseguire un mero esercizio contabile, ripartendo le tariffe in modo graduale ma senza rispettare il criterio costituzionale della progressività”.
Pertanto, come Partito Democratico, “chiediamo la rimodulazione delle tariffe, particolareggiando le fasce di reddito superiori a € 25000 (per esempio, introducendo altri scaglioni che vanno da € 25.000,01 a € 50.000,00 da € 50.000,01 a € 75.000,00 da € 75.000,01 a oltre) e proponiamo, altresì, l’introduzione di una no-tax area a favore dei nuclei famigliari meno abbienti con indicatore Isee inferiore a 5000€”