Teramo. La sorpresa è sorprendersi ora, per una riferimento normativo del 1978, che disciplina l’assistenza religiosa nelle strutture del servizio sanitario nazionale.
In pratica, nel rispetto della volontà e della coscienza del cittadino, si stabilisce che l’azienda sanitaria territoriale provvede all’ordinamento del servizio di assistenza cattolica negli ospedali. In pratica, per dire messa la Asl paga la chiesa. E da questo fondamento normativo, nel giorni scorsi, la Asl di Teramo ha rinnovato per tre anni (scadenza maggio 2024), una vecchia convenzione del 2018, con la Diocesi di Teramo – Atri, con gli stessi importi, per l’assistenza religiosa negli ospedali di Giulianova, Atri e Sant’Omero.
La questione, però, non è rimasta confinata nelle documentazione, ma ha acceso una discussione sui social. Anche in ordine al costo che il servizio presuppone: 5114 euro al mese, che alla fine del triennio cuba circa 184mila euro. Poco? Tanto? Questo aspetto può prestarsi a varie considerazioni e il popolo dei social lo ha fatto. Va anche ricordato che non si tratta certo di un fatto isolato e la convezione Asl-Diocesi avviene in tutta Italia e con cifre variabili e l’accordo economico aprutino non è certo tra quelli più onerosi.