“Quali sono le ragioni tecniche e quali numeri giustificano questa scelta non è dato sapere. Ad esse non si fa alcun cenno nell’ordinanza richiamata. All’origine del provvedimento c’è la conferma, da parte della Asl e del Gruppo tecnico scientifico regionale, di come siano in aumento i contagi nella fascia di popolazione in età scolare. Allora non si capisce perché dovrebbero restare aperte solo le scuole dell’infanzia. Cosa sono? figlie di un dio minore? si legge in una nota della FLC Cgil Teramo
“Se il problema delle scuole sono i contagi, risulta davvero inspiegabile mantenere aperte le scuole dell’Infanzia, dove, lo sappiamo, il rischio è addirittura più alto, considerato che per i bambini non è previsto l’obbligo di mascherina e le insegnanti non sono dotate di dispositivi FFP2. Ma sappiamo che solo qualche mese fa autorevoli esponenti politici hanno sostenuto la necessità di tener aperte le scuole dell’infanzia perché qualcuno doveva pur badarli questi bambini!”
Da tempo lo diciamo: per la riapertura delle scuole non servono proclami ma interventi veri e concreti quali i presidi sanitari in ogni scuola, screening e tracciamenti frequenti, dotazione di adeguate mascherine, la riorganizzazione dei trasporti, una vera accelerazione sulla campagna di vaccinazione per il personale scolastico, ancora troppo timida in provincia di Teramo.
Nel contesto attuale per tutti i gradi d’istruzione, e dunque anche per la scuola dell’infanzia, mancano i presupposti per poter lavorare e stare a scuola in sicurezza.
Sono necessari provvedimenti immediati, al fine di evitare che la situazione precipiti ulteriormente, ponendo a serio rischio i lavoratori e i bambini e le bambine”
Su tutte queste questioni, tempestivamente, le organizzazioni sindacali di categoria hanno chiesto unitariamente al Direttore dell’USR Abruzzo una immediata convocazione del tavolo di lavoro operativo.
Cheto anche il ritiro di un provvedimento “che discrimina gli insegnanti della scuola dell’infanzia”.
“Anche le scuole dell’infanzia devono restare chiuse. Occorre intervenire con urgenza al fine di evitare che la situazione precipiti ulteriormente, ponendo a serio rischio il mondo della scuola”.