Teramo. Venerdì 14 giugno è previsto lo sciopero nazionale del settore metalmeccanico indetto da Fim Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.
Lavoro, salario, occupazione, equità, giustizia sociale, salute e sicurezza, saranno le parole d’ordine di una mobilitazione nazionale che vedrà i lavoratori scendere in piazza, in tre diverse grandi manifestazioni.
I metalmeccanici della provincia di Teramo parteciperanno al corteo di Napoli e porteranno le istanze di un territorio il cui grido di allarme non si fermerà il 14 ma continuerà ad essere al centro delle rivendicazioni delle categorie sindacali metalmeccaniche.
Sono circa 750, infatti, i posti di lavoro a rischio nell’immediato, in un settore che occupa complessivamente in provincia 8.000 persone. Da un lato vi sono vertenze storiche, come la SELTA di Tortoreto e l’ATR di Colonnella, che da tempo vedono impegnati sindacati e lavoratori in un’aspra battaglia a tutela dell’occupazione, dall’altro diverse aziende, anche di medie dimensioni, cominciano a dare segni di cedimento lasciando presagire un futuro fatto di ammortizzatori sociali e ristrutturazioni.
Vi sono poi le incognite legate al settore automotive i cui effetti negativi rischiano di coinvolgere anche l’indotto teramano composto da una quindicina di aziende con circa 2.000 dipendenti.
“Per queste ragioni da tempo stiamo cercando un confronto con la politica locale ma, con rammarico, constatiamo che si fa molta fatica a trovare, nel territorio, un interlocutore credibile che si faccia realmente carico dei problemi dei lavoratori”, si legge in una nota dei sindacati, “.
Abbiamo prima assistito allo smantellamento del Servizio Relazioni Industriali della Provincia di Teramo, il cui accorpamento agli uffici della Regione Abruzzo ha impoverito il territorio di un luogo di confronto spesso utile a chiudere positivamente vertenze anche complicate, poi abbiamo avuto grosse difficoltà per avere da parte dell’Assessorato al Lavoro della Regione formali spazi di ascolto e confronto su questioni legate alla salvaguardia dei posti di lavoro”.
A questo poi si aggiunge l’annosa questione legata all’Area di Crisi Complessa Val Vibrata: uno strumento che continua ad essere raccontato come volano della ripresa di una zona strategica dal punto di vista industriale ed economico. Un volano che però fatica a decollare anche per colpa di una politica che non ha mai voluto aprire un reale confronto, che coinvolgesse tutte le parti sociali, né sulla costruzione di bandi che spesso si sono rivelati poco efficaci per risolvere i problemi con cui aziende e sindacati fanno i conti ogni giorno, né per una reale informazione e verifica su destinatari e importi dei fondi effettivamente erogati.
Per queste ragioni la mobilitazione dei metalmeccanici in provincia di Teramo non si fermerà il 14 giugno ma continuerà anche con iniziative di carattere locale. Nessuno può essere lasciato solo di fronte al proprio destino. Il nostro impegno sarà quello di essere al fianco di ogni lavoratore che ne avrà bisogno. Pretenderemo che, tutti insieme, si trovino soluzioni concrete ai problemi del lavoro e che la politica locale capisca che la campagna elettorale è finita ed è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche.