Val Vibrata. Una prestazione su cinque che viene effettuata negli ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto, riguarda cittadini abruzzesi, in arrivo essenzialmente dalla Val Vibrata.
Che il tema della mobilità passiva in uscita dalle zone di confine fosse un fattore, era acclarato da tempo. Ora, però, le analisi legate alle preferenze dei vibratiani in fatto di prestazioni sanitarie poggiano su dati più concreti. Non è solo un elemento geografico e chilometrico, che in ogni caso hanno la loro valenza, ma probabilmente c’è anche dall’altro. Una considerazione, questa, che è tornata d’attualità nelle ultime settimane quando con la fine del lockdown negli ospedali, progressivamente, sono riprese una serie di attività in materia sanitaria.
Ricoveri programmati, ma anche prestazioni ambulatoriali di varia natura. Nella composizione delle liste d’attesa dell’Area Vasta 5 (quella Picena, con gli ospedali di Ascoli e San Benedetto), il 20% è composto da persone residenti in Abruzzo, in particolar modo della Val Vibrata che hanno prenotato visite o degenze nelle strutture pubbliche marchigiane.
Senza contare poi la presenza, sempre nelle Marche, di strutture private convenzionate che attirano sempre tanti abruzzesi.