Senza una sede, ad organizzare il lavoro dei volontari su una panchina o in auto sotto la pioggia come in questi giorni. L’associazione Guide del Borsacchio di Roseto non si ferma.
Più di 800 interventi da quando è scattata l’emergenza coronavirus, in aiuto di famiglie e persone in difficoltà, che non hanno più un sostentamento, quel piccolo guadagno giornaliero che comunque consentiva di fare la spesa e di mandare avanti la casa. Un piccolo esercito di volontari, con il sostegno inoltre del “vicinato di una volta” per raccogliere fondi e beni di prima necessità da distribuire a chi ne ha bisogno, ogni giorno e in qualsiasi condizioni meteo.
Perché, come sostiene Marco Borgatti, direttore delle Guide, nessuno deve essere lasciato indietro. E proprio Borgatti ha ringraziato tutti quei cittadini e quelle aziende che hanno donato qualcosa per aiutare chi ora non ce la fa. Anche chi risiede fuori Comune dove la burocrazia impedisce ad alcune famiglie di chiedere aiuto. E’ accaduto a Silvi.
“In questa emergenza una delle difficoltà”, sottolinea Borgatti, “che affronta un volontario, è la diversità delle procedure nei vari Comuni. Ad esempio a Roseto i pacchi alimentari arrivano a casa portati da noi su richiesta semplice. In altri no. Ci sono bandi anche per 4 pacchi di pasta e se non si è in grado di fare la pratica non mangi. Perché la richiesta deve passare attraverso posta certificata, la Pec. Siamo stati nei giorni scorsi anche a Silvi per aiutare un vecchio amico e compagno di mille avventure a cui hanno risposto “ha fatto la pec?” ovviamente non era in grado. Non potevamo abbandonarlo. Per ora alla spesa ci pensiamo noi e la pec fatta in attesa del prossimo bando per 2 kg di pasta”.
Questo il lavoro delle Guide che hanno però bisogno di una sede che l’amministrazione comunale di Roseto aveva promesso già due anni. Ad oggi, l’unico luogo dove riunirsi ed organizzare l’attività è quello dell’aria aperta.