E’ una delle circa 100mila tartarughe marine, della specie Caretta Caretta, che muoiono ogni anno nei mari italiani quella rinvenuta nelle ultime ore sulla spiaggia tra Cologna e Roseto.
Un piccolo rettile di età compresa tra i 5 e i 7 anni, la cui carcassa è stata portata via da Claudia Borgatti, esperta di vita marina, appartenente al Wwf e collaboratrice del Centro Recupero Cetacei e Rettili Marini di Pescara diretto da Vincenzo Olivieri. Non presentava segni da impatto con una imbarcazione o lesioni provocate da un’elica. Per accertare le cause della morte bisognerà attendere l’esame necroscopico sui resti dell’animale che dovrebbe essere eseguito nei laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo.
La tartaruga probabilmente è morta più di una settimana fa viste le condizioni in cui si trovava la carcassa al momento del recupero. Difficile credere che ad ucciderla possa essere stata una mareggiata. Non è raro che accada, ma negli ultimi 10 giorni le condizioni meteomarine sono state ottime. Potrebbe essere rimasta impigliata in qualche rete da pesca e quindi morta annegata.
Il pescatore se ne sarebbe disfatta rigettando in mare la carcassa dell’animale che poi le correnti marine hanno spiaggiato. Oppure potrebbe essere rimasta soffocata dopo aver ingerito un pezzo di plastica scambiato per una medusa di cui va ghiotta. Non è il primo caso di tartaruga trovata morta sulle spiagge abruzzesi. Quest’anno ci sono stati diversi casi.
Ma ci sono anche le buone notizie. Come la storia di Xena, tartaruga più o meno delle stesse dimensioni di quella rinvenuta morta in queste ore. Xena è stata trovata nella Riserva Borsacchio in inverno. Il Centro Recupero Cetacei e Rettili Marini l’ha curata e ai primi di agosto, nel corso di una manifestazione sulla spiaggia di Roseto, Xena è stata liberata a circa 3 miglia dalla costa con la speranza che un giorno possa tornare in queste zone per riprodursi.