E’ quanto sostiene il sindaco Sabatino Di Girolamo che prima della scadenza del suo mondato vorrà realizzare quelle promesse che erano state fatte in campagna elettorale in termini di attenzione e manutenzione del territorio, di realizzazione di opere importanti.
Entro le prossime festività di Pasqua, l’antico immobile tornerà alla città. Almeno si spera, anche perché è passato troppo tempo da quando sono iniziate le opere di recupero dell’edificio. E in corso d’opera sono emerse novità che hanno necessariamente bloccato i lavori, costringendo i tecnici ad elaborare una variante per la realizzazione di interventi aggiuntivi. Nel piano delle opere annunciate dall’Ente, ci sono progetti importanti.
Tra questi c’è appunto il recupero e la ristrutturazione della Villa Comunale i cui lavori sono fermi ormai da mesi perché servono circa 400mila euro per finanziare gli interventi che non erano stati programmati in un primo momento, ma resisi necessari con una variante in corso d’opera. Un primo importante passo per l’estate che si sta per concludere è stato quello di riaprire quanto meno il giardino della Villa che ha un valore importante, calcolato in circa 100mila euro.
Inoltre al suo interno, sul lato ovest della villa, c’è un eucalipto secolare che andrebbe tutelato. La situazione dell’antica struttura ormai è cristallizzata, almeno per quanto concerne gli interventi aggiuntivi. Tra questi, oltre alla situazione del tetto e della zona sottostante, anche la revisione nella distribuzione di alcuni locali dopo il rinvenimento di un affresco di pregio, la realizzazione di solette in cemento armato a seguito di avvallamenti e distacchi perimetrali al piano rialzato.
Il progetto inizialmente aveva ottenuto un finanziamento di circa un milione e 100mila euro. A cui ora vanno aggiunti altri 400mila euro. Soldi che l’Ente dovrebbe mettere a disposizione utilizzando il ribasso d’asta.
E potrebbero essere utilizzati anche i 150mila euro del mutuo contratto per la regimentazione delle acque bianche in via Rubicone e via Secchia se il Comune dovesse essere ammesso in graduatoria per i finanziamenti per i progetti contro il dissesto idrogeologico. La Villa Comunale è da sempre considerata lo scrigno della cultura di Roseto e non può continuare a restare chiusa, ingabbiata nel suo ponteggio.