I vertici di RFI, dopo aver consultato il Ministero dell’Ambiente e delle Infrastrutture sulla validità dell’opera, hanno deciso di compiere un passo indietro. Accolte le osservazioni che era state fatte dall’amministrazione rosetana su un’opera impattante. E che potesse essere impattante, lo ha confermato anche il Ministero riconsegnando a RFI la relazione a fine agosto e che per conoscenza era stata inviata anche al Comune.
Su questo argomento l’assessore all’urbanistica Orazio Vannucci, assieme al collega Nicola Petrini, aveva preso una chiara posizione di contrarietà al progetto delle Ferrovie. Il Comune contestava a RFI di non aver interpellato l’Ente in sede di programmazione di un simile intervento che avrebbe diviso la città in due.
La barriera sarebbe stata impattante ed essendo alta 7 metri avrebbe creato uno squilibrio al microclima, limitando il ricircolo d’aria. Il progetto sarà dunque modificato e la barriera, se venisse realizzata, sarebbe alta appena 3 metri. Roseto aveva suggerito ai dirigenti della Ferrovie di prendere in considerazione il fatto che l’Unione Europea mette a disposizione dei fondi per ridurre al minimo l’inquinamento acustico prodotto dal transito dei treni sulle rotaie.
Fondi destinati all’acquisto di locomotori di ultima generazione. L’amministrazione rosetana non si arrende e punterà decisamente alla cancellazione totale della barriera, anche quella che dovrebbe essere alta 3 metri e non più 7.