All’incontro, presieduto dalla Prefettura, hanno partecipato anche le rappresentanze sindacali aziendali e il Comune di Roseto nella figura dell’assessore alla pubblica istruzione Luciana Di Bartolomeo. Le lavoratrici chiedevano lo stesso mantenimento della retribuzione e non volevano che, durante il cambio di appalto per la gestione delle mense, le nuove aziende, applicando un CCNL che comprendeva una Ral (Retribuzione annua lorda) più bassa, andassero di fatto a diminuire i salari.
Nonostante i diversi incontri al Comune di Roseto, la Filcams Cgil Teramo e la Cisl Teramo hanno proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici inviando la richiesta di incontro in Prefettura per la procedura di raffreddamento seguendo la prassi per la proclamazione degli scioperi dei servizi pubblici essenziali. I sindacati non hanno accettato in nessun modo le proposte che giungevano al tavolo delle trattative che in qualche modo rischiavano di abbassare le retribuzioni delle lavoratrici, rimarcando un principio essenziale riguardo gli appalti pubblic , evidenziando che “non si può fare cassa sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto riguardo i servizi erogati da enti pubblici, ossia pagati con i soldi di tutti i cittadini”.
Per queste ragioni si è svolto l’incontro di ieri in cui si è cercata l’unica soluzione possibile e percorribile per i sindacati: il mantenimento della retribuzione delle lavoratrici alle stesse condizioni precedenti (uguale retribuzione, conservazione degli scatti di anzianità, uguali ore di lavoro, uguali livelli, uguale retribuzione annua lorda).
Con l’imminente nuova gestione, che dovrebbe partire il 5 di Aprile nel Comune di Roseto, poteva diventare realisticamente un grande problema lo stato di agitazione che, sicuramente, non si sarebbe fermato fin quando le aziende non avrebbero riconosciuto i giusti salari alle lavoratrici.
“Abbiamo ricordato- commentano i due sindacalisti – in questi giorni, inoltre, che la normativa sui cambi di appalto è chiarissima: linee guida anac del 13 Febbraio 2019, decreto legislativo 50 del 2016 e i vari contratti collettivi nazionali del lavoro sanciscono un principio indiscutibile: quando si è in presenza di un cambio di appalto non possono essere toccati i salari dei lavoratori e delle lavoratrici”.
“Esprimiamo, dunque, grandissima soddisfazione per un traguardo in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del comune di Roseto, ma che rappresenta un principio di difesa per tutti i lavoratori interessati negli appalti pubblici. Auspichiamo in futuro di non dover più discutere riguardo le argomentazioni che mirano a una riduzione di salario o a una riduzione di ore delle lavoratrici e dei lavoratori. Per tali motivi ci rivolgiamo a tutti gli enti pubblici della provincia di Teramo che devono affrontare bandi di gara di appalto: crediamo sia doveroso e necessario garantire e tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e ci mettiamo a disposizione per un confronto di merito nella costruzione degli stessi bandi”, concludono Pettinaro e Benintendi.