La legge infatti prevede che il maggiorenne capace di intendere e volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, abbia la possibilità di “esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari.
In altre parole si può indicare la propria volontà rispetto al fatto di accettare o rifiutare accertamenti e terapie in momenti della vita in cui non si sarà in grado di esprimere consapevolmente tale opzione, secondo il principio per cui “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata”.
Tali disposizioni possono essere redatte con atto pubblico o scrittura privata autenticata, oppure con dichiarazione consegnata personalmente all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di residenza. Il Comune quindi è uno dei possibili luoghi in cui consegnare le DAT.
Chi esprime le DAT può indicare una persona di fiducia, denominata “fiduciario”, maggiorenne e capace di intendere e di volere, che lo rappresenta in modo conforme alle volontà espresse nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie nel momento in cui il disponente non fosse più capace di confermare le proprie intenzioni consapevolmente.
“Gli uffici dello stato civile sono pronti, – spiega l’Assessore ai servizi demografici Nicola Petrini – abbiamo predisposto un apposito modello e la dichiarazione verrà conservata i maniera del tutto riservata in Comune. Per qualsiasi informazione ci si potrà rivolgere all’Ufficio Servizi demografici che ringrazio per la loro professionalità”.
“La legge sul cosiddetto testamento biologico – aggiunge l’Assessore ai servizi sociali Luciana Di Bartolomeo – è stata una grande conquista di civiltà e dignità. Il Comune risponde al bisogno di libertà di scelta in una materia così delicata e personale.”