Una parte della facciata sud ha ceduto, evidente inoltre la lesione sulla colonnina di una delle finestre, mentre parti di cornicione si stanno staccando. Lo stato di conservazione di Villa Clemente è ridotto ai minimi termini. L’edificio presenta i segni dell’usura, dell’incuria, ma anche dell’azione dei vandali che hanno danneggiato gli infissi.
Perché in questa struttura di notte sono state notate delle luci prodotte dalle torce o dai telefonini, come se qualcuno si aggirasse al suo interno. Passano dal giardino adiacente la villa, scavalcano la recinzione in un punto ben preciso dove sono ancora evidenti i segni lasciati dal passaggio di alcune persone. Raggiungere il fabbricato è poi un attimo. Il problema è che Villa Clemente non è affatto sicura, visto che alcune pareti hanno ceduto, la parte superiore dello stabile è assolutamente impraticabile.
Inoltre la vegetazione si è letteralmente impossessata di tutto il lato sud della struttura. Costruita nella seconda metà del 1800, Villa Clemente è stata per decenni uno dei simboli di una certa borghesia. Oggi il Comune di Roseto è proprietario di questo immobile. Negli anni ci sono stati anche vari tentativi di un suo recupero.
Nel 1997 venne presentato un progetto nell’ambito del Premio di Architettura Tetraktis che prevedeva una ristrutturazione di Villa Clemente che avrebbe dovuto diventare un centro culturale con annessi laboratori di idee, mantenendo tutte le caratteristiche architettoniche in stile Liberty. Inoltre, gli oltre 6mila metri quadri di giardino sarebbero stati trasformati in un immenso orto botanico tipico della macchia mediterranea.
Un progetto interessante ma che non è mai decollato per mancanza di finanziamenti. E così oggi il Comune è stato costretto ad inserire Villa Clemente nell’elenco dei beni alienabili sperando nei privati per il recupero di quest’area.