Il sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo e il suo vice Simone Tacchetti nei giorni scorsi hanno dato disposizione agli uffici competenti di inviare la nota ai proprietari delle aree affinché diano seguito al provvedimento che fa obbligo di liberare da sterpaglie e fogliame secco i fossi che scaricano a valle e verso i principali corsi d’acqua, quali i fiumi Tordino e Vomano e il torrente Borsacchio.
Il primo cittadino rosetano aveva preso l’impegno in occasione dell’assemblea pubblica di un mese fa durante la quale era stato illustrato il progetto di messa in sicurezza del fiume Tordino contro il rischio del dissesto idrogeologico.
Proprio in quell’occasione alcuni cittadini aveva sollevato un problema: molti canali che un tempo venivano utilizzati per favorire il deflusso delle acque piovane, tra questi anche gli antichi formali, come venivano chiamati, che in passato servivano per irrigare i campi, sarebbero inutilizzabili perché completamente ricoperti dalla vegetazione.
E i proprietari non si sarebbero più occupati della loro manutenzione. Questo aspetto accentuerebbe e aggraverebbe la situazione per quanto riguarda il deflusso a valle dell’acqua piovana che scende dalle colline. Ed è proprio questa una delle cause dei frequenti allagamenti in alcuni punti della città e delle campagne rosetane, frazioni comprese.
Il Comune per adesso si limiterà ad una diffida. Successivamente ai vigili urbani spetterà il compito di verificare se i fossi sono stati realmente ripuliti. In caso contrario il Comune potrebbe affidare la pulizia ad una ditta esterna con spese a carico del proprietario dei terreni su cui ricade il canale di deflusso, oltre a comminare una multa sino a 500 euro.