Roseto e la Riserva Naturale del Borsacchio. “Subito il PAN e l’organo di gestione”

E’ un segnale forte quello arrivato sabato scorso e indirizzato all’amministrazione comunale di Roseto.

La partecipazione di tanti giovani all’iniziativa “Puliamo noi la Riserva”, organizzata dall’associazione Guide del Borsacchio, ha confermato, semmai ce ne fosse stato il bisogno, che è necessario quanto prima avere un organo di gestione dell’area protetta, che si estende su circa 1150 chilometri quadrati, che è oltretutto indispensabile avere il PAN, il Piano di Assetto Naturalistico.

Da questi due organismi dipenderà infatti il futuro della Riserva Naturale del Borsacchio, sia per quanto riguarda la crescita sotto il profilo del turismo sostenibile, sia per ciò che concerne la creazione di un vero e proprio marchio del Borsacchio a tutela di tutte quelle attività agricole che si trovano all’interno della stessa area protetta.

Ad oggi sono almeno 17 le imprese agricole che si trovano all’interno della Riserva. E’ impedito loro di adeguare strutture, di realizzare nuovi capannoni, di creare magari anche dei piccoli impianti artigianali per la trasformazione di prodotti agricoli. In realtà il PAN è stato redatto dall’architetto Fabrizio De Gregoriis ed è stato anche illustrato nel corso di un’assemblea pubblica al Palazzo del Mare di Roseto.

Ma ancora non è stato approvato. E se non c’è il Piano di Assetto Naturalistico non può ancora esserci l’organo di gestione della Riserva. Quindi i ritardi si accumulano. Mentre c’è la consapevolezza che proprio la Riserva Naturale del Borsacchio possa rappresentare un nuovo volano per l’economia locale basata proprio sul quel turismo sostenibile, a cui sono affezionati ormai i vacanzieri del Nord Europa, e sui prodotti di questa terra che propone frutteti, vigneti, uliveti e ortaggi di qualità.

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