Roseto. “Salutiamo con piacere, dopo anni di segnalazioni e la richiesta di aggiornare la linea di costa, la volontà di far demolire il rudere ormai pericoloso sulla spiaggia della Riserva. Ricordiamo però che è in corso la riproduzione della specie Fratino Charadrius alexandrinus”.
Lo ha dichiarato Marco Borgatti Presidente Guide del Borsacchio. Responsabile per Roseto del Progetto Amp WWF SalvaFratino Abruzzo, precisando che “regolarmente il WWF invia a comune e capitaneria segnalazione dei nidi. Ricordiamo che, da report pibblicati su sito AMP, la spiaggia della Riserva Borsacchio è uno dei principali siti regionali per la riproduzione di tale specie protetta. Al giorno di questa PEC sono 3 i nidi attivi a meno di 100 metri dalla casa. Proprio quella zona è la più usata dalla specie. Dieci dei dodici nidi sono in un raggio di 300 metri dalla casa. Dubitiamo che sia quasi possibile intervenire con tale ordinanza entro il termine della stagione riproduttiva fissata indicativamente per fine agosto. Ma a scopo cautelativo informiamo che Il Fratino (Charadrius alexandrinus) è tutelato dall’Allegato 2 della Convenzione di Berna – Convenzione sulla conservazione della vita selvatica dell’ambiente naturale in Europa, inerente le specie faunistiche rigorosamente protette, dall’Allegato 2 della Convenzione di Bonn, Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica, inerente le specie in cattivo stato di conservazione, dalla Direttiva CEE 79/409 “Uccelli” e dalla Legge Nazionale sulla Caccia 157/92 dove è inserita nell’Allegato 1 come “specie particolarmente protetta. Oltre che alle disposizioni correnti dell’ordinanza balneare della regione Abruzzo e del piano demaniale del comune di Roseto”.
“Le Guide del Borsacchio – aggiunge – si offrono, su richiesta del comune, a fornire gratuitamente grafiche per 2 cartelli da posizionare a nord e sud della casa pericolante e creare un percorso che giri dietro la casa per poi tornare sulla spiaggia a distanza di sicurezza in attesa della fine del periodo riproduttivo per poi procedere alla demolizione”.
“Parte di questa deviazione l’abbiamo già realizzata con pali e corde nell’ambito del progetto di delimitazione dei nidi, spinti dai cittadini e amanti della Riserva preoccupati per l’incolumità loro e dei loro cari. Come sempre a disposizione. Come sempre da volontari”, conclude Borgatti.