E’ il commento della consigliera Rosaria Ciancaione, attaccando l’amministrazione perchè “pensa di cambiare i corpi illuminanti nel pontile prima di fare i lavori, nella migliore tradizione italiana di come è possibile buttare i soldi a gogo’, poi, pensa di dimezzare il canone con i gestori della telefonia per fare cassa. Leggere la delibera che la giunta lo scorso mercoledì 11 novembre ha approvato per trasformare il contratto di locazione con il gestore Galata Spa, da 9 anni rinnovabile per altri nove anni, in base ad una canone annuale di € 7.700,00, a un contratto di durata secca di 21 anni, in base ad un canone anticipato di € 65 mila euro, lascia davvero a bocca aperta. Un bel regalo al gestore della telefonia di quasi 100 mila euro perché il canone in 21 anni da € 161.700,00 passa ad € 65.000,00”:
“Certo – aggiunge la consigliera – , si dirà che l’incasso è immediato e potrà essere speso in questo ultimo scorcio di mandato per tappare qualche buco o qualche buca, ma, 40 mq. dello stadio di Fonte dell’Olmo, prima rendevano alla Comunità rosetana € 7.700,00 ogni anno ora renderanno solo € 3.095,00. Senza considerare che sulla telefonia il nostro gruppo ha portato all’attenzione del consiglio comunale due interrogazioni, poi una mozione affinchè si potesse arrivare ad avere un piano delle antenne almeno per razionalizzare l’installazione di nuove stazioni radio base per la telefonia mobile e di qualsiasi forma di sperimentazione sul territorio rosetano della tecnologia del 5G. Invece, l’amministrazione si attiva e fa da facilitatore per i gestori di telefonia mobile ponendo in essere una sorta di svendita del proprio patrimonio”.
“Una caratteristica, d’altronde, questa dell’amministrazione Di Girolamo, che – precisa la Ciancaione – con i deboli alza la voce e non concede nulla, come nel caso della sottrazione di Casarosa ai disabili gravi o della mancata restituzione degli 800 mila euro ai cittadini rosetani sulle bollette tari 2018 o dell’imposizione del centro raccolta rifiuti nella cittadella dello sport o di quella della pista ciclabile su Via Piave ma, chissà perché, con i forti trova sempre un punto d’incontro, costi quel che costi!”
“Che dire, sembra di stare sul set di ‘Alice nel Paese delle meraviglie’ in una realtà in cui nome e regole sono capovolte, ma – conclude la consigliera – sono sicura che si tratti solo di un brutto sogno durato quasi cinque anni da cui spero ci sveglieremo per riconquistare una realtà che ci aiuti a ridare alla Città la sua vera dimensione”.