Roseto. Il sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo intende esprimere pubblicamente la sua protesta chiedendo una risposta tempestiva al manager della Asl Maurizio Di Giosia, per il grave disservizio che si sta ripercuotendo nel comune di Roseto a causa del trasferimento del centro vaccinazioni della Asl a Giulianova.
“Agli inizi del mese di maggio – ricostruisce il sindaco Di Girolamo – ho inviato una lettera ufficiale di protesta alla Asl dopo che alcuni cittadini mi hanno informato della chiusura del centro vaccinazioni del nostro Dsb con l’indicazione di recarsi all’ospizio marino di Giulianova per necessità vaccinali. Al di là della gravità del mancato preavviso al sindaco della seconda città più grande della provincia di Teramo, ho dichiarato fermamente disapprovazione per la decisione visto, per esperienza diretta, so che il centro effettuava prestazioni su prenotazione e appuntamento sicchè, ogni pericolo di sovraffollamento era facilmente scongiurato”.
“Alla mia richiesta di ripristino del servi-zio – prosegue il sindaco – la Asl, tramite Antonio Santone, direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica, ha dichiarato che la decisione aveva carattere temporaneo ed emergenziale visto che gli spazi del Dsb di Roseto non consentivano di erogare in sicurezza il servizio. Dalla Asl tuttavia mi era stato garantito che la decisione di spostare il servizio a Giulianova, aveva carattere del tutto temporaneo”.
Di Girolamo evidenzia che “ad oggi, 16 settembre, con una fase emergenziale la cui gestione è tornata a maglie larghe, non è più necessario obbligare i cittadini rosetani a recarsi a Giulianova per un servizio essenziale e perfettamente erogabile con ingressi scaglionati. Peraltro mi risulta anche che Giulianova sia in affanno proprio a causa del sopraggiunto carico di pazienti rosetani. Del resto, l’incresciosa situazione ha portato anche il segretario della Cgil di Teramo, Pancrazio Cordone, a protestare contro la Asl in una nota che mi ha diffuso per conoscenza pochi giorni fa i cui contenuti trovano la mia totale approvazione. La Cgil evidenzia infatti che la prevenzione delle malattie infettive è uno dei principali obiettivi di sanità pubblica e che la chiusura dell’ambulatorio di Roseto rischia di allontanare la Asl da questo obiettivo”.
“Peraltro la decisione, oltre a sembrare un ‘deterrente’ per la popolazione a sottoporsi alle vaccinazioni non obbligatorie, appare anche in netto contrasto alle volontà di rafforzare la medicina del territorio così come viene invocato a diversi livelli istituzionali”, conclude il sindaco di Roseto.