Lo annuncia la presidente del Comitato di Roseto della CRI, Enrica Colagrande, sottolineando che “la chiusura è frutto di un piano di riordino della sanità regionale risalente al 2015, che non tiene conto di tutto ciò che è stato fatto negli ultimi anni e, in particolare, nel periodo di emergenza Covid-19”.
“Da giugno, infatti, è operativa la nuova postazione di Castelnuovo Vomano. Ben venga una nuova sede ed abbiamo più volte espresso soddisfazione per l’apertura – afferma Colagrande – ma questo non può avvenire a discapito del territorio. Roseto degli Abruzzi, uno dei centri più grandi della provincia di Teramo, perde così la sua postazione 118, da sempre punto di riferimento per i cittadini”.
Nel sottolineare che “si tratta di una grave perdita per la sanità abruzzese”, la presidente afferma che “la sede di Roseto effettuava ben 1.200 interventi all’anno ed è stata operativa anche durante l’emergenza Covid-19, con un’ambulanza di biocontenimento gestita dai volontari, che non si sono mai tirati indietro”.
“Abbiamo interpellato politici e vertici regionali, ma non abbiamo ottenuto nessun risultato positivo: tutti si appellano ad una decisione presa sei anni fa. Insieme ai volontari, tutti amareggiati, e al Consiglio direttivo – conclude Colagrande – lancio un ultimo appello alla Regione Abruzzo e alla Asl affinché si faccia marcia indietro rispetto ad una decisione che rappresenta una grave sconfitta per il territorio teramano e che porterà decine di soccorritori ad appendere la divisa al chiodo”.