Lo ha dichiarato, segretario generale ASMEL, Francesco Pinto, spiegando che “al Comune occorre toccar ferro (sono 5 anni che tenta invano di avviare i lavori). Ancor più ai cittadini, perché l’impianto è vetusto e rappresenta un pericolo per la pubblica incolumità. ANAC resta, dunque, in attesa dell’annullamento della gara nonostante nella missiva spieghi dettagliatamente come sia soddisfatta delle considerazioni e dei chiarimenti forniti. Ma non su quelli relativi all’affidamento dei servizi di committenza. In merito, il Comune aveva risposto di essersi associato alla Centrale di committenza Asmel. Non paga, ANAC aveva chiesto ulteriori chiarimenti su
come ovviare alle criticità evidenziate in merito all’adesione “al sistema Asmel”. Con questo termine ambiguo, ANAC usa riferirsi alla seconda Associazione di Comuni (3.006 soci in tutt’Italia) e alla prima (e unica) Centrale di Committenza dei Comuni italiani, ASMEL Consortile, entrambe perennemente al centro delle interessate ‘attenzioni’ degli apparati romani (ANCI e CONSIP, in primis) e che non le mandano a dire e ribattono, colpo su colpo. Anche ad ANAC”.
Il Comune – riporta la nota – avrebbe, a questo punto, comunicato di voler annullare la gara. “ANAC mostra – precisa il segretario ASMEL – di non fidarsi. Infatti, la nota prosegue richiamando due criticità in capo ad ASMEL
“Quanto poi alla pretesa dubbia legittimazione – aggiunge Pinto – quale intermediaria degli acquisti pubblici, su cui rinvia alla recente Sentenza 240/2020, sbaglia due volte e clamorosamente. La prima, perché la Sentenza evocata si riferisce ad altra ASMEL (l’Associazione) ed è subito stata appellata perché lede l’autonomia dei Comuni. Vedremo, ma è clamorosa la disattenzione di ANAC che ha vinto una (prima) causa e mostra di non sapere contro chi ha vinto. La seconda, perché ASMEL Consortile ha al suo attivo oltre 4.500 gare ed è curioso che ANAC ancora faccia finta che abbia un senso affermare questa dubbia legittimazione. Se avesse senso avrebbe dovuto/potuto bloccare queste migliaia di gare dalla dubbia legittimazione. Non ne ha bloccata nessuna. Sarebbe bastato negare il rilascio del CIG. Una gara senza CIG è nulla per definizione. Mai vista una gara senza CIG. Non lo ha fatto, perché sa (fin troppo bene) che ASMEL Consortile eroga servizi di committenza ai Comuni Soci e non svolge intermediazione negli acquisti (modello Consip). Non perché non la sappia/voglia svolgere. Ma perché ANAC sostiene, come CONSIP, che non la possa svolgere e la Centrale, testarda, è giunta fino alla Corte di Giustizia europea. L’Udienza si è già tenuta a fine gennaio e a maggio si aspetta la pronuncia. Nelle more, la Centrale si limita scrupolosamente ai servizi di committenza ausiliaria. Evitando ogni interferenza con il giudizio in atto. Ad agosto scorso c’era impellenza di indire una gara modello Consip e la Centrale ha mantenuto il punto. La gara è stata allora bandita dall’Associazione, ricorrendone i presupposti. ANAC è insorta, ha presentato ricorso. Accolto dal Tar Milano e subito appellato. Ma scrive al Comune di Roseto di andare a leggere una Sentenza che nemmeno riguarda la Centrale!”
Un’Autorità non rinvia alla lettura di una Sentenza. Afferma e sancisce! Possibilmente senza cambiare posizione tanto spesso. E almeno spiegando i motivi del cambiamento! Occorre parlar chiaro. Noi lo facciamo e in Italia non è stato ancora introdotto il delitto di lesa Autorità. Qualcuno avverta ANAC”, conclude il segretario generale dell’ASMEL.