E in maniera particolare sul quantitativo di sabbia necessario per realizzare la spiaggia di alimentazione di Alba Adriatica. Il malessere del mondo della pesca, per questo tipo di intervento, era stato palesato nei giorni scorsi e in occasione della conferenza pesca le varie associazioni (Cogevo, Federpesca, OP Abruzzo Pesca, piccola pesca), hanno espresso un parere negativo. In tutte le considerazioni espresse in sede di conferenza, il mondo della pesca ha chiesto di seguire percorsi diversi e comunque di prevedere l’eventuale prelievo di sedimenti oltre le 3 miglia per non danneggiare l’ecosistema marino e danneggiare le attività di pesca e le zone di ripopolamento del novellamente.
“Noi insistiamo nell’individuare soluzioni alternative”, sottolinea Giovanni Di Mattia, presidente del Cogevo, ” per tamponare le esigenze turistiche. Esistono strade alternative, altrettanto valide, con minori costi. Basta sedersi attorno ad un tavolo e ragionare altrimenti si perde solo tempo. Le soluzioni vanno programmate e vi era tutto il tempo per trovare un sito diverso e soddisfare le esigenze di pesca e turismo. La buona politica”, chiosa Di Mattia, ” dovrebbe lavorare per evitare guerre tra poveri”.