Padre e figlio di un comune della Val Fino hanno vinto il ricorso contro Poste Italiane per il rimborso di buoni fruttiferi postali. A tutelare i loro diritti, l’Adiconsum Teramo.
“Nel 1988 avevano contratto un buono fruttifero postale di 5 milioni di lire – spiega il presidente di Adiconsum Teramo, Giuseppe Iodice – L’avvocato Salini, nostro convenzionato per la Vallata del Fino, avviava la pratica e presentava ricorso contro Poste Italiane all’Arbitrato Bancario Finanziario, contestando il valore del rimborso del buono proposto dall’intermediario, pari a circa 28 mila euro. Invece il reale valore del buono era di circa 53 mila euro, come da condizioni contrattuali riportate sul buono stesso”.
“E’ importante evidenziare – afferma Salini – che gli utenti avevano fatto legittimo affidamento sul contenuto delle condizioni originariamente stampate dietro il buono, quindi erano ininfluenti le timbrature successivamente apposte”.
La decisione dell’arbitrato bancario ha accolto il ricorso presentato e i termini della disposizione costituiscono motivo di elevata soddisfazione per gli stessi. In termini pratici il Collegio arbitrale ha accertato il diritto dei contraenti alla liquidazione degli interessi secondo le condizioni riportate sul verso del titolo dal ventesimo fino al trentesimo anno dalla data di emissione del buono stesso, atteso che nulla era specificato nella timbratura della versione successiva.