Ricostruzione, manca la nomina del nuovo Commissario. I Sindaci del cratere pronti a riconsegnare la fascia

Teramo. Oggi era l’ultimo giorno utile per la nomina del Commissario per la ricostruzione del cratere sismico del centro Italia dopo il sisma del 2016-2017. L’ultima cabina di coordinamento targata Farabollini, chiamata anche a disciplinare l’attuazione dell’art. 12 bis sull’autocertificazione dei professionisti introdotto dal Decreto 123 Sisma dello scorso ottobre.

Approvata la norma del Decreto che semplifica la ricostruzione privata alleggerendo l’iter burocratico pubblico ma non si è trovato accordo sulla nomina del nuovo Commissario. 

“Una buona notizia che non cancella la grave situazione relativa al fatto che il governo è riuscito nell’impresa di lanciare l’ultimo insulto ai territori del cratere sismico del centro Italia: siamo arrivati alla scadenza del termine di prorogatio del Commissario Farabollini e non è stato nominato il nuovo commissario”, commenta amareggiato il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto al termine della cabina di regia. “Da domani siamo senza commissario dopo che avevamo chiesto di rispettare i termini di legge della ricostruzione”, ricordando l’ultima protesta del 16 gennaio insieme a tutti i Sindaci del cratere per protestare “contro la sottovalutazione subita e a chiedere la nomina immediata di una figura commissariale forte. Dopo un mese non è stato nominato non ci sono parole”. D’Alberto parla anche di un atteggiamento vergognoso e offensivo nei confronti dei cittadini che vivono ancora il dramma del sisma.

Per questo motivo, D’Alberto, anche in qualità di presidente regionale di ANCI, fa sapere che, molto probabilmente per il 25 febbraio, i sindaci del cratere si stanno organizzando per un’iniziativa forte: pronti a riconsegnare le fasce sotto a Palazzo Chigi, “riconsegnarle a chi, quella fascia, l’ha offesa”, conclude D’Alberto.

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