Tre i sequestri amministrativi di rilievo effettuati nei giorni scorsi tra le province dell’Aquila e di Teramo nell’ambito di ispezioni eseguite rispettivamente in un ristorante dell’aquilano, in un residence e in un centro benessere del teramano.
Nei primi due casi, oltre a riscontrare la presenza di gravi carenze igienico sanitarie, i militari del nucleo abruzzese hanno sequestrato alimenti risultati non tracciati, procedendo al sequestro, nella Marsica, di 35 kg di prodotti carnei freschi all’origine e di preimballati (pane, dolci e salse) poi congelati senza rispettare le norme sulla tracciabilità, risultati – al controllo – anche con data di scadenza decorsa di validità.
Nella cucina del residence del teramano sono stati invece sequestrati 100 kg di alimenti di origine animale e vegetale, rinvenuti nei congelatori con pellicole protettive anonime o con etichette che presentavano, anche in questo caso, una data di scadenza oltrepassata. Le rispettive autorità sanitarie interessate dovranno quindi esprimersi sull’idoneità al consumo della merce sottoposta a vincolo, atteso che le procedure di autocontrollo attuate dalle aziende non consentivano di accertare la data di avvenuto congelamento.
Diverso il caso del centro benessere ispezionato sulla costa teramana, dove i carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità hanno accertato la presenza al suo interno di un’area adibita all’erogazione di cure termali inalatorie costituenti vere e proprie prestazioni sanitarie per le quali la struttura è risultata in realtà non possedere le previste autorizzazioni.
Anche in questo caso è scattato il sequestro amministrativo che ha riguardato due apparecchiature elettromedicali rientranti tra i dispositivi medici che possono essere utilizzati soltanto a cura di personale formato e sotto sorveglianza medica.
Dai carabinieri del Nas non sono state fornite indicazioni più precise dei luoghi sottoposti a controlli.